domenica, dicembre 06, 2009

Primo tentativo



Regali da fare:
mamma
papà
sorelle
Marco
pensierini x amici
zii/zie (pensierino)
cugini (pensierino)

Da comprare per me:
niente, a meno di non trovare qualcosa di davvero carino nei mercatini natalizi.


Ieri, spinta da un sentimento latente di auto-annientamento che premeva per passare dal suo stato di latente a evidente e addirittura di diritto avente, sono andata in centro. Specifico per coloro i quali non dovessero essere particolarmente partecipi della dimensione spazio/temporale in questo periodo di grosso stress pre natalizio: ieri era sabato. Decidere di andare in centro di sabato è molto facile, quando è venerdì sera e tutto quello che devi fare è allungare i piedi inciabattati sul divano e scartare l'ennesimo gianduiotto dinnanzi alla replica della nuova serie di "Ma come ti vesti?!".
Sabato mattina, la faccenda viene illuminata crudamente da una luce tutta nuova: sei stanco, vuoi riposarti almeno il fine settimana, ti svegli all'una e prima di sorseggiare il primo goccio di caffè son già le due. Quasi quasi non vai. Brevi ma vivide istantanee di quel carnaio granguignolesco che diventa l'incrocio tra via Altabella e via Indipendenza nelle ore diurne di un sabato dicembrino qualunque ti attanagliano al divano. Quasi quasi rivedi la replica di "Ma come ti vesti?!". Tanto, per fare le spese di Natale c'è ancora tutto il tempo.
E' solo il 5.
Sei ancora in mutande, i capelli luridi, delicate pennellate di caffellatte infoltiscono la tua naturale fornitura di baffi, la Prisci ti si acciambella in grembo fusando "rrrresta rrrresta rrrresta al calduccio con me".
Su Discovery real time però c'è "Paint your life", e tu quella scema che trasforma i giradischi del 1920 in orridi macchinari stroboscopici e i lampadari liberty in elementi di scenografia tamarra, la detesti.
C'è anche il sole.
Quasi quasi esci.
Il brutto di andare in centro di sabato pomeriggio (a parte la gente. E la gente. E la gente), è che ti devi vestire bene. Non so voi, ma io mi sento quasi in obbligo di vestirmi bene. Saranno i tempi vuoti e privi di costrutto in cui siamo costretti ad andare avanti, ma io, per dire, se vado in centro il mercoledì mattina me ne frego: esco in scarpaccione da tennis e salopette da minatore, mentre il sabato pomeriggio no. Perché c'è la gente e la gente guarda e giudica, e tu, se ti metti gli stivaloni unti e i pantaloni brutti, non puoi far due passi. Il che, se ci pensate, è un po' illogico: più gente c'è e meno siete notati tra la folla, giusto? Sbagliato. Io non passo mai inosservata, nel bene e nel male. Provateci voi, a pesare 100 kg, possedere andatura e capigliatura di Hagrid e un'innata passione per l'abbigliamento vintage, e poi mi dite.
Comunque.
Alle tre e mezza sono quasi pronta per uscire. E sono brava: vado in via Rizzoli. Guardo le bancarelle cinesi con i Babbi natali cinesi che ballano la macarena sull'orlo dell'autocombustione.
Passo davanti a Maisons du Monde con le palle e i festoni per le case fighette, resisto alla tentazione di entrare da Feltrinelli e chiedere se, per caso, così per dire eh, ma no ma come ma certo si figuri, non è che avessero magari un libro che si chiama "Nina Nihil giù per terra" e magari saprebbe anche dirmi quante migliaia di copie ha già venduto, grazie, a lei, buone feste.
E vado anche in via Altabella. Il tempo di annusare il bouquet di croccaincensolanacottapellesudore e me ne vado. Non ho comprato niente. Nell'equo e solidale di via Goito c'è una commessa con i collant leopardati e un assortimento di adorabili manufatti di coccio a prezzi che superano di dieci volte il PIL del Bangladesh. I clienti alternativi fanno commenti alternativi del tipo "cioè questi bongos hanno un suono pieno" e "io la mattina bevo solo il Tererito", comprano un elastico di canapa e poi mandano affanculo il senegalese che fuori dal negozio vende i libri di filastrocche, borbottando un non ho spicci.
Lì compro due pacchetti di caffè e cinque confezioni d'incenso.
Torno in via Ugo Bassi e me ne voglio già andare.
Prendo il 14 e torno alla macchina, parcheggiata allo stadio perché oggi è gratis che non c'è la partita.
C'è da comprare biscotti e cena.
Vado all'Ipercoop di via Lame, con la scusa che "è meglio distribuita dell'Esselunga, è più grande, anche di sabato anche se c'è gente ci si muove bene" (questa la dice Marco, compagno e complice della crociata).
Entriamo, e subito mi viene da chiedere delucidazioni a Marco sulla sua personale visione del concetto di "bene".
Subito prima d'immergermi nel bagno di folla, vedo un negozio che si chiama "Segue..." che vende gli stivali che in assoluto mi piacciono di più in questo momento.
Sono di lana nera con tre bottoni sul lato esterno e sinora li avevo visti o sul sito Uggaustralia.com a prezzi incontenibili o sulle bancarelle dei peggiori mercatini di Londra (dove in effetti li acquistai un annetto fa per pochi pounds e che mi si sfasciarono più o meno sull'aereo). Costano 29,90.
Quasi quasi li provo e me li prendo.
La commessa di "Segue..." lancia un'occhiata affranta ai miei stivaloni unti e mi chiede se voglio provare i meravigliosi scarponi-calzettoni.
"Sì, certo, ma non ho calzini".
"No problema, te li do io".
E mi porge un gambaletto dalle fattezze di un preservativo usato, che velocemente srotolo sul mio piedone sudato.
In men che non si dica "orrore!" il gambaletto si è impregnato di odoraccio da passeggiata pomeridiana negli stivaloni unti.
Però compro, tra lo scherno della commessa appena celato dietro il lucidalabbra Pupa.

E così, tirando le somme, ecco il risultato della giornata:

Regali comprati:
-zero

Cose comprate per me:
-un paio di favolosi stivali di lana nera
-cinque confezioni di incenso

Oggi è il 6, e dall'8 al 19 sono piena di cose da fare.
Anche quest'anno mi sa che regalerò biscotti a forma di omino focaccina.

4 commenti:

DRESSEL ha detto...

boni i biscotti a forma di omino focaccina!!!
sai, gli stivali li stavo per comprare anch'io, ma viste le condizioni atmosferiche londinesi non mi è sembrato molto intelligente.
in compenso ho un paio di wellies con le fragole!!!

Choppa ha detto...

io ci vado in giro anche con la pioggia! Reggono bene! Però non comprare quelli che trovi sulle bancarelle, tipo fuori da Elephant & Castle, come feci io...costano poco ma si sfasciano subito. Se li trovi, comprali di marca!
Belli i wellies, li voglio vedere, metti una foto!

Baci

Anonimo ha detto...

Sociaaaaaaa!!! Anch'io ho preso i famigerati stivali di lana "segue" e fossi in te nn sarei così ottimista...la lana diventa uno schifio!!!

Choppa ha detto...

oh no. :(
beh, almeno la sera di natale li potrò mettere...o si sfasceranno prima?!