venerdì, novembre 20, 2009

Sapevi che ero un gatto quando mi hai accolta!

In questi giorni sono incazzata con tutto e tutti e se mi venite a dire "è perché hai le mestruazioni" vi rispondo "no, non è per quello, anche se ce le ho non vuol dire niente, cos'è, devo essere per forza schiava delle mestruazioni?" e poi vi faccio pulire la sabbietta del gatto.
Tanto, dentro non ci trovereste niente. La Prisci in questi giorni è più incazzata di me: fa certi salti à la Isinbayeva sulle tende del salotto per conficcare le unghione nel punto più resistente del ricamo e lasciarsi lentamente scivolare a terra, lacerando la stoffa come un Fontana in versione felina.
Ravana nella sabbietta lanciando le cacche in giro, ruba il cibo dai piatti (ieri si è fatta fuori un buon centimetro quadrato di pizza casalinga e due f
ette di salame), si cava gli occhi a furia di miagolare per uscire, come se la tenessi segregata in casa senza acqua né cibo (di prima qualità, tra l'altro, che ogni mese mi sveno per comprarle i Bocconcini di Vitello Almo Nature), sventra coperte e morde braccioli (e braciole), si arrampica sugli armadi e si lancia di sotto quando meno me l'aspetto, tenendosi saldamente aggrappata ai miei capelli, facendomi lo scalpo e venire un infarto.
E se provate a dirle "è perché hai le mestruazioni", alza 
il dito medio e vi soffia affanculo, perché lei è sterilizzata (la storia completa qui ).
Certe volte la odio. Come quando alle prime luci dell'alba comincia a mordermi i piedi come se dovesse scardinarli, o quando mentre sto facendo la cacca f
a a pezzi la porta del bagno e sbraita che vuole entrare, ti prego, ti prego apri apri apriiiii ci sono anch'ioooo, e io mi ritrovo a gridare, seduta sul cesso, "Prisci aspetta due minutii!!" e a lavoro finito uscire e trovare mucchietti di schegge divelte. 
Come quando la sera alle undici vuole fare la lotta e giocare coi topini Ezio e Alfio, io glieli lancio e lei li riporta, che manco li cani, mentre vorrei solo crollare sul piumone lei miagola e mi strofina dei topi bavosi sulla faccia.
Oppure quando s'infila tra le gambe e per poco non mi fa 
cadere per le scale, o quando riduce a brandelli i rotoli di carta igienica e trasforma la casa nel set de "La Mummia" dopo un uragano. 
Non oso pensare all'albero di Natale, quando ci sarà. Non oso pensare ai festoni.
I pezzi di paté Gourmet spiaccicati dietro al divano.
I vestiti scaraventati giù dall'armadio. 
Certe volte non la sopporto più, allora la prendo in braccio, faccio una giravolta e la butto mille volte sul letto, fa certi voli e capriole a mezz'aria che la sfiancano, e allora dorme, distrutta dai disastri. 

E allora diventa così:





e io la amo. 



Nella foto, Alfio 

3 commenti:

daniela ha detto...

Choppetta non sai che darei io per avere Daphne ancora qui. Amala in tutto ciò che è perché i gatti sono un tesoro preziosissimo per la nostra vita, anche quando rovinano poltrone e divani, anche se ci svegliano di notte o fanno i bisogni puzzolenti.

E comunque ricordati una cosa: i nostri gatti sono parte di noi. Perciò se c'è qualcosa che di lei non ti sta bene parti dal cambiare in te ciò che di te non ti sta bene... lei si modificherà di conseguenza. I gatti sono il nostro specchio... come i bambini, come i fidanzati, come gli amici... ma a un livello superiore. Loro ci proteggono e si ammalano al posto nostro, assorbono le nostre energie negative, ci sostengono dal profondo. E ci lasciano solo quando sanno che possiamo farcela da soli. ;-)

DRESSEL ha detto...

ci credi che volevo dire esattamente quello che ha detto daniela? però sicuramente lei l'ha scritto meglio di come avrei fatto io!
goditela tutta!

Choppa ha detto...

@daniela: è proprio quello che sento
@sconfusionata: sì anch'io!