Relatività

Ma io...

la ghirlanda di vimini intrecciato,

il coro delle alci di pelouche scozzese,

l'angioletto di Thun,

i candelabri di corallo,

le palle di vetro con babbo natale che se le scuoti fischia il vento e infuria la bufera,

l'albero spelacchiato,

le luci che s'illuminano secondo dieci ritmi diversi ("tutti da provare! Basta un gesto!" ...sì, so io quale gesto...),

il presepe di legno,

le vetrofanie con Dio,

il muschio di plastica,

i festoni argentati,

i biscotti svedesi speziati da tocciar nel vin brulé,

le palle rosa,

le palle verdi,

le palle rosse, blu, bianche e fucsia,

gli omettini di legno,

il ripieno buono per i tortellini,

la macchina per tirar la sfoglia,

la cioccolata calda,

i rotoli di carta da regalo con winnie the pooh,

gli stampi per le torte a forma di albero di natale, pupazzo di neve, beluga delle feste, calza della befana,

le candele profumate alla cannella,

i lavoretti in carta crespa,

i lavoretti in bristol Fabriano,

i lavoretti incollati con la UHU e colorati con l'Uniposca atossico,

i lavoretti degli alunni della mutter candidati a vincitori assoluti dall'Academy del Kitsch'o'Rama

(vi dico solo che sul tavolino del salotto troneggia fiera una candela rotonda di gel marrone. Senza stoppino. Con un biglietto che dice: "Bon Natale dali alunni della Quarta"),

la settecentesima replica di "Mamma, ho perso l'aereo",

l'ottantacinquesima di "Una poltrona per due",

il puntale storto,

la casetta di pan di zenzero,

le autobiografie della Marini, dei calciatori, della Zanicchi,

i servizi di Studio Aperto sui bambini bergamaschi che festeggiano Santa Lucia,

le campane di plastica dorata,

le bombolette di neve finta,

l'angoscia di non riuscire a farcela nemmeno quest'anno,

ma io,
tutto questo,

non l' avevo messo in cantina appena un mese fa?