martedì, giugno 13, 2006

Mater Dolorosa

Sono una donna.
Sempre più consapevole della magia della vita e della creazione: ho provato finalmente cosa significhi dare alla luce una creatura vivente, con i suoi bisogni, le sue funzioni vitali.
Ebbene sì, ho messo al mondo un dentone del giudizio da duecento grammi!!
Per giorni non mi ha fatto aprire la bocca, lo sciocchino (per la gioia di chi mi sta accanto), nè mangiare a quattro palmenti come al solito (per la gioia del mio fegato), e una mattina alle cinque mi sono svegliata solo per passare un'ora a piangere dal dolore, ma mi dà così tante soddisfazioni che tutto il resto passa in secondo piano. Oggi per esempio l'ho portato dal dentista e ha fatto il bravo. Non ha giocato con il trapano rischiando di farsi del male, ha lasciato stare l'idropropulsore e prima di andarsene ha pure salutato.
Mi ha scavato un binario nella gengiva, ma si sa, i dolori post parto appartengono alla norma. Nei prossimi giorni dovrò portarlo sulla ruota Ortopanoramica, e chissà come si divertirà.
Mentre mi godevo le gioie inflittemi dal nuovo inquilino il mio pc si è beccato uno di quei virus denominati in maniera evocativa "trojan", sicchè non ho potuto raccontarvi della mia emozionante avventura a Milano allo spettacolo "Classici on The Road" organizzato dalla BUR, presentato da Fabio Fazio e Lella Costa, con la partecipazione di prestigiosi ospiti quali Marco Travaglio, Antonio Cornacchione e-udite udite- Candido Cannavò.
Della giornata ricordo: il viaggio in pulmino in compagnia di una manciata di quattordicenni glitterate, gli autografi e gli scambi di chiacchiere con Fazio e Cornacchione, la pioggia e il bruttume periferico di Milano e soprattutto i panini Camogli e Apollo dell'Autogrill.
Dalla giornata ho guadagnato: i suddetti autografi, il libro "Gli amanti di Spoon River", tratto dalla raccolta di E.L.Masters e un cuba libre offerto dagli editori con cui ho anestetizzato le tenere radici del dentone che faceva un po' di bizze.
Insieme al prossimo post pubblicherò una bella foto ricordo della serata, ma ora no che ho paura che mi ricompaiano le donnine nude a tutto schermo, e poi devo dar da mangiare al pargolo puntuto (si nutre d'anti-infiammatorio Forbes tre volte al dì).
Perciò portate pazienza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come va il dolore, mammina? ;P
Ti segnalo incidentalmente il godibilissimo racconto di Roddy Doyle nel libro "Il mio anno preferito", dedicato al calcio in occasione dei mondiali. Roddy racconta in modo spassosissimo l'epopea dell'Irlanda a Italia 90, prima volta dell'EIRE alla fase finale del Mondiale.

Choppa ha detto...

Ho visto, ho visto....grazie comunque! Per me il migliore nella descrizione di un mondiale è Joseph O'Connor (fratello di Sinead) nel libro "Il maschio irlandese in patria e all'estero".
Leggilo, fa morire dal ridere.
Il dente va meglio, poverino, adesso ha imparato a farsi il letto. eheh.