domenica, aprile 16, 2006

Essere Se Stessi


Mercoledì, al comizio di Prodi in Piazza Maggiore, c'ero.
Avevo una giacchetta odorosa di melanzane fritte, per la gioia di chi mi stava vicino (circa 20 persone nel mio metro quadrato d'ordinanza), perchè reduce dal corso di cucina. Cosa mi aspettavo? Di vedere la folla impazzita all'apparire del nuovo premier? Di assistere a un discorso ispirato e ispirante che raramente sarebbe stato dimenticato dalle mentucce degli adepti piazzaioli e che avrebbe fatto tremare le poltrone sotto ai deretani flaccidi avvezzi ai massaggi thailandesi degli esponenti dell'attuale (ahimè congrua) opposizione?
Oppure mi aspettavo di ascoltare "Bella Ciao" nella versione dei Modena City Ramblers, sventolar di bandiere rosse e cori sempreverdi sull'aria de "Chi non salta Berlusconi è!"?
Forse mi aspettavo tutto questo, sì.
E l'ho avuto. Ho avuto le parole sincere e accorate del professore (uno dei momenti migliori che, non so come ma me lo sento, non avranno mai passato sul tg della tv regionale, è stato quello in cui il nuovo premier...eh eh...ha detto "Noi non cerchiamo la vendetta. La vendetta non serve mai. La migliore vendetta contro Berlusconi è quella di trattarlo da cittadino normale". Ovazione degli astanti, mancava uno zinzino a veder mio padre piangere).
Ho avuto le grida di giubilo alla frase "Sì, fuori dall'Iraq".
Ho avuto le bandiere, la Rosso Blues Brothers Band (sic!) di Mingardi, ho avuto il bus giallo lungo una via Rizzoli colma di persone, e Prodi lassù, a salutare con la mano sinistra.
E ho avuto il sollievo.
Ma volete sapere la vista che mi ha dato più piacere in assoluto?
Prodi in giro per Bologna, la mattina, con la moglie e le due guardie del corpo d'ordinanza. Sereno, pacato come al solito, vestito di un paio di braghe di velluto a coste marrone, un pullover begiolino spelacchiato, e la camicia che faceva qualcosa di più che capolino dall'orlo.
Questo mi ha riempito di gioia.
Rendermi conto di avere come capo dello Stato un uomo che non si vergogna di uscire senza completo di Valentino e tre chili di cerone arancione in faccia.
Domani sarà Pasqua.
Siate felici, siate aperti agli altri, siate voi stessi.
La me stessa di adesso è coperta di farina dalla testa ai piedi, odora di ragù, aspetta alcuni amici e c'ha due o tre rotelline fuori posto.
E questo quasi le basta.
Auguri.

6 commenti:

Andrea (sdl) ha detto...

Concordo. L'immagine di prodi è sicuramente suggestiva. Speriamo che tutto vada per il meglio...

Andrea (sdl)

Choppa ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Choppa ha detto...

Speriamo che riesca a donare al nostro Paese la sua stessa immagine reale e non artificiale.
Il commento sopra è stato cancellato per i troppi refusi...mi sono appena svegliata dal sonnellone post pranzo pasquale... :)
Auguri Andrea!

Andrea (sdl) ha detto...

Troppi refusi? Era spam o altro?

Andrea (sdl)

Choppa ha detto...

Ero io che ho scritto un commento ma con così tanti errori (=refusi)per il rincoglionimento post prandiale che ho dovuto eliminarlo!! E tu, sei sempre te stesso?

Andrea (sdl) ha detto...

Dovrei essere qualcun'altro?

Finora son sempre stato me, quando non sarò più me e sarò altro, credo che sarà l'altro a dirtelo, non io.

Andrea (sdl)