domenica, ottobre 30, 2005

My mind is on the blink


Sono in un periodo a basso tasso culturale.
I libri sul comodino:
"Gli uomini sono come il cioccolato"
"Sai tenere un segreto?"
"Una faccia gia' vista" -unico romanzo un po' impegnativo, che infatti giace mal digerito alla pagina 112. Tra l'altro scritto da uno dei miei autori preferiti, Roddy Doyle, tra l'altro autografato (questa ve la racconto un'altra volta).
"Dizionario dei Serial-killer".
Ho notato che piu' sono pesanti gli esami che devo preparare e piu' mi alieno, perdo la curiosita', mi lascio ingoiare dalla poltrona e dall'accidia, l'occhio iniettato di spot e la mente in salamoia, ballerina su pianeti di prestiti e filologie.
Non riesco a dormire: penso a come la lingua basca sia potuta arrivare ai nostri giorni senza soccombere allo spagnolo.
All'Académie française.
Ai prestiti dal latino.
Alle consonanti nasali del portoghese.
Non dormo fino all'una, le due. Leggo le inutilita' di cui sopra, non perdo una puntata di Markette, vedo colonizzatori vichinghi ovunque (il che non e' poi tanto male: hanno dei muscoli che levati), abitanti dell'isola di Man, Martha's Vineyard e Alghero che mi sussurrano parole in idiomi incomprensibili.
Dopo un po' riesco a cadere in coma filologico.
Al mio risveglio ho la testa a palla da rugby: gli occhi sono le cuciture bianche, il colorito terreo mi accompagnera' per l'intera giornata.
Cosi' come l'idea di essermi persa qualcosa, cosi' come le parole di "I'm so tired" di John Lennon.
...and I would give you everything I've got for little peace of mind.
...give you everything I've got for little peace of mind.

Nessun commento: