lunedì, aprile 11, 2016

Oggi


Amici!
Insegno inglese a bambini che mi mettono in crisi e mi divertono un casino.
Ho vinto un sacco di lotte e altre ne vengono e verranno. 
Scrivo poco, pochissimo, ma scrivo. 
Un racconto pubblicato in questa antologia
Un articolo perché mi ero incazzata.
Ho tante cose che bollono in testa e nella vita e come dire, ogni cosa sarà cotta al giusto momento.
Non dopo, non prima.
Certe mattine mi sveglio che ho ancora i piatti da lavare, il naso che cola e le ginocchia che gniccano, le ore che si mangiucchiano l'una con l'altra e la biancheria umida in lavatrice, e mi viene da pensare
"forse ho sbagliato tutto nella vita se a quest'ora sono qui a far asciugare le mutande al sole sul davanzale", e non ho tempo di mettermi alla scrivania a scrivere.
Scrivania che era di mio nonno, scrittura che è la mia.
Però so, da qualche particina luminosa dentro di me, che è un caos potente e positivo quello che mi permea. 
Dunque navigo e ballo in questo maelstrom felice, fiduciosa, senza dubbi che ogni mio sogno si avvererà concretamente quando è giusto che sia.
Tutto arriva, tutto.
Ieri l'altro mia sorella mi scrive sul petulante Whatsapp 
"grazie di essere viva".
"La notte che sei stata ricoverata, cinque anni fa, passavano la canzone di Jovanotti Tutto l'amore che ho e adesso ogni volta che la becco in radio piango. Mi ricordo la mamma che piangeva e aveva paura, io che avevo paura e tu in ospedale. Così grazie per essere viva adesso".
Ecco a volte, nonostante tutto ciò che si ha di bello intorno e dentro, non ci si rende conto di essere davvero vivi adesso, e c'è bisogno che sia qualcun altro a ricordartelo.
Grazie di tutto, quindi.
Grazie in ogni momento.

Oggi dalle 19 alle 20 sarò in diretta su Almaradio a parlare con Bob Ferrari nel suo show. 
Ci vado come scrittrice, come tipa che a vent'anni ha deciso di aprire un blog che l'ha portata veramente lontano. A conoscere tantissimi amici, a conoscere il buddismo, a conoscere l'uomo della sua vita, a scrivere due libri e tanti, tanti racconti, a viaggiare, a spalancare le proprie prospettive.
Questo blog che l'ha portata così lontano da essere ancora qui, dopo undici anni di intensissima esistenza.
Grazie a tutti voi che ogni volta che scrivo mi leggete. Vi sento tutti dentro. 
Già che ci siete, quando avete finito aprite la porta?

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