domenica, settembre 18, 2011

Perduto


Ieri, al lavoro, in assenza di utenza, mi ero messa a scrivere un lungo post ricco di:
cose da fare, cose da non fare, scadenze, impegni, sapidi giuochi di parole ben calibrati a una logorrea sapientemente modellata sul tema "siccome ho tante borse tutte capientissime e piene di buchi di dimensioni che variano dalla scucitura alla voragine, perdo le cose: ho perso anche l'agenda. Blog, mi aiuti tu?".
Nonostante le premesse, vi assicuro che era divertente.
Però, al momento di pubblicare il post, i nodi sghembi del destino sono andati tutti a impigliarsi in un unico pettine a forma di sfiga, e allora:
è entrata l'utente zoppa a chiedere l'ultimo della Mazzantini per favore che l'ho chiesto già tre mesi fa e ancora non mi è arrivato,
è saltata la luce
il Wonderful non ha salvato la bozza
e quindi ecco adesso domenica mattina ancora mezza sbronza da ieri a veder di aggiornare con quattro cazzate il mio blogghino preferito, perché tutto è andato
perduto
perduto
perduto.
E visto che, come dicevo, in questo periodo più che mai mi ritrovo oberata (voi non lo sapete, ma oberata è, insieme a pattumella, uno dei termini preferiti dalla mutter, che mi ha insegnato anche a fare largo uso di costernata e boia d'un giuda vacca, con buona pace dei traditori, dei bovini e dei generi grammaticali); dicevo, siccome mi ritrovo oberata, non posso neanche spendere quella mezz'ora in più a tentare di ricostruire il brillante post scritto ieri tra un "Cercavo un libro sui cavalli" e un "dovrei fare solo 14o fotocopie, ecco, le ho fatte, adesso le conto per essere sicura che siano proprio 140, se vuole può rifarlo lei, scusi sa, se non le dispiace".
Non perché abbia il culo peso, eh.
Cioè, non solo.
Ma anche perché, senza dovervi adesso venire qui a fare tutto l'elenco delle mie occupazioni, diciamo che entro fine novembre dovrei consegnare, finiti, due libri, tre racconti, un incalcolabile ammontare di traduzioni, due progetti di laboratorio per bambini e sicuramente anche qualcos'altro che adesso mi sfugge.
In teoria, e anche in pratica, dovrei attaccarmi adesso, domenica 18 settembre alle ore 13.05, al computer e staccarmivici alle 23,30 del 28 novembre per riuscire a stare dentro a tutte le consegne.
Com'è che diceva, qualcuno? "Il guaio dei desideri è che possono avverarsi".
Scommetto che chi ha coniato questa frase aveva anche lui un grande sogno, un lavoro a tempo determinato, una pila così di roba da stirare che trasforma il salotto in un Campo dei Miracoli in scala 1:300000000000, un gatto cagone e piscione, e un blog.
E quell'arietta fresca - finalmente, finalmente - fuori dalla finestra, un'estate sgangherata che si allontana sferragliando i suoi resti arrugginiti sull'asfalto, e la voglia per la prima volta dopo mesi di cucinare una teglia di pasta al forno, una teglia per due, con l'emmenthal sul fondo la besciamella i rigatoni, di mangiarla senza pensare ad altro (alle scadenze alle visite alla fatica alle spiegazioni), e poi di aprire la confezione d'alluminio della Sbrisolona avanzata da Mantova, aspettare che il suo amore abbia finito di fare il caffè, prima di sgranocchiarla e sentire le mandorle scrocchiare tra i denti come i giorni passati, da fare esplodere in bocca, in stazione, come torte abusive e valigie abbandonate.



7 commenti:

Isabel ha detto...

e ma che sfiga!

Choppa ha detto...

e vabé dai, mi consolo con la sbrisolona

Unknown ha detto...

Guarda, se vuoi una Piazza dei Miracoli da stirare ti passo anche la mia...

Bona la sbrisolona

Buhbuhbutter ha detto...

L'espressione "Oberata di roba da stirare" vige anche dalle mie parti. Cacchio, sembra che si auto rigeneri, la mucchia non finisce mai!
Mi piace molto di più la parte sulla pasta al forno e la sbrisolona.
..what elese?!

BEllissima la tua foto che hai caricato su Fb, sembri agli Oscar!
..chissà che non ti capitini tra capo e collo pure quelli! ;)

Blackswan ha detto...

Non posso comprendere il delirio di una pila di roba da stirare,ma ti sono egualmente vicino...magari ci scappa una forchettata di pasta al forno :)

Matteo ha detto...

Scrivendo il post su un file word, prima che sul pannello di controllo del blog, sono riuscito a limitare le possibilità che capiti la disfatta del blackout. Quello salva piuttosto di frequente. Per il resto, se ci sono scadenze ci sono novità, e la cosa mi piace eccome. Baci! :-)

Choppa ha detto...

@Matteo: ah, che ottimo consiglio! Qualche volta lo faccio ma più spesso no, perché ho troppa fiducia in blogspot!
@Mercoledì: se mi inviteranno mai agli Oscar, sappi che tu dovrai farmi da accompagnatrice

@Blackswan: non puoi capire perché non stiri o perché c'è chi lo fa per te?

@Aurora: ecco, tu sì che puoi capire