Dovrei dire parecchie cose, ma tra un'ora arriva la parrucchiera a casa per fare le acconciature alla sposa, alla mamma della sposa e a me. Ciò dovrebbe essere sufficiente.
Qui non si fa altro che mangiare, preoccuparsi di come cadono i vestiti (malissimo, visto che non si fa altro che mangiare, dannazione), preoccuparsi se arrivano i fiori, preoccuparsi del rinfresco, delle fotografie, degli invitati, delle dinamiche da Dinasty che si scatenano tra i parenti, preoccuparsi del caldo, preoccuparsi.
La sposa è bellissima anche non vestita da sposa, figuriamoci se.
La mamma della sposa ha una pedicure perfetta.
Il cugino della sposa ha una dentatura abbagliante.
I fiori sono disposti in salone, nel corridoio, in ascensore, in macchina, tra i capelli, tra le mani e sulle scarpe.
Le ciglia sbattono e provocano tempeste.
Le superfici risplendono.
Il polipo si moltiplica.
Le cravatte si stringono.
Sono terrorizzata all'idea di dover presenziare allo shooting fotografico in riva al mare, in cima a dieci centimetri di tacco.
Mi specchio nelle piastrelle del bagno di servizio.
Ho i peli sulle dita dei piedi.
2 commenti:
...un matrimonio di lunedì? che fatica!
No, di venerdì. Sono riuscita a pubblicare il post solo adesso, ma la data è quella del concepimento.
E comunque, sì, una gran fatica!
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