Ti dici "dai, adesso ti lavi con il nuovo bagnoschiuma alla pastiera comprato ieri in profumeria, poi ti asciughi con l'asciugamano grande morbido rosso, poi ti passi la crema facendo finta di non vedere la cicatrice nello specchio, la guardi un attimo che ti spacca a metà ma fa niente", poi ti dici
"dai, ti asciughi i capelli e ti vesti carina, ti metti la maglia violetta con lo scollo a v e il cordino dietro, che ti stringe i fianchi, poi vai a lavorare che oggi il lavoro è bello,
dici
"oggi il lavoro è sentire uno scrittore per bambini parlare di sé a due classi delle elementari".
Nel frattempo leggi l'email di un amico arrivata nella notte, rispondi con gusto come scartassi una merenda, e l'ultima frase che gli scrivi è:
"in fondo la vita è molto bella, perché rovinarsela così, per altre persone? Eh?"
Poi vai a conoscere questo scrittore Guido Quarzo, è bravo, legge ai bambini delle storie che ha scritto su un principe con la faccia da maiale, su una scatola magica, sulle streghe, ma i bimbi vogliono sentire solo dell'uomo selvaggio, di come vive, di chi uccide, cosa fa.
Dice:
"scrivere storie è aprire la finestra, vedere esattamente quello che hai davanti, e aggiungere cose finché ne vuoi."
E tu pensi:
"accidenti dovrei essere bravissima, io aggiungo sempre, l'abbondanza non è mai stata una cosa estranea alla mia vita, insomma".
Invece non ci riesco mica tanto.
Poi si va a mangiare fuori con i soldi del Comune, tutti prendono verdure grigliate piccoli piatti di pasta alle zucchine un cestino di pane e acqua e tu invece prendi
un'enorme cotoletta alla bolognese grondante speck e formaggio fuso,
più un'insalata verde e del caffè macchiato,
tutti dicono
"che buona dev'essere"
e Guido Quarzo dice
"sto pensando al mio colesterolo" e "mi piace William Burroughs" (forse il pasto nudo è a basso contenuto di trigliceridi, pensi tu inzaccherandoti il grugno).
Quando rientri in biblioteca per finire il tuo turno hai la pancia piena, un autografo sull'agenda del Bravo Volontario, freddo.
Vedi che l'orologio di plastica comprato all'Eurospin va avanti fisso di dieci minuti, e non importa quante volte cerchi di rimetterlo in carreggiata, lui corre che gli manca solo il fiatone, corre che sembra non fermarsi più, allora ti dici
"ecco qui che anch'io sto correndo correndo e non vado da nessuna parte, ecco qui che io il fiatone ce l'ho, eccome, e faccio tante cose ma non son buona di far niente".
Poi stappi una biro perchè arriva un ragazzino che ti chiede un libro strano, un libro che non si trova su IBS né su OPAC né tra gli scaffali imbarcati del deposito, vicino al bagno,
prendi nota del nome, dell'autore,
è un libro di Guido Quarzo e ti resta il culo della biro in mano, perché la cancelleria qui è vecchia e c'ha i tappi spessi come le pareti.
Poi pensi
"ecco anch'io mi son rimasta con il culo conficcato nella testa, il dietro col davanti non si capisce più, ecco che vado al deposito a prenderti il libro e speriamo che almeno questo t'insegni qualcosa, bambino".
Poi ti viene un po' da piangere a pensare alla macchina che hai lasciato lontano,
che l'hai lasciata sopra la collina della scuola dove c'era Guido Quarzo, e te la devi fare a piedi sotto il sole e la nevicata di pollini, così piangi
senza farti scoprire, senza farti vedere da nessuno, nascosta nello sgabuzzino dove ci sono i detersivi e le pile di BellItalia dal 1980 a mai più.
6 commenti:
troppo severa con te stessa..
questa è una cosa che mi dicono dalla notte dei tempi, ma io cosa dovrei fare, alors? Dovrei dire "ye sono il massimo yuhu evvai"? dovrei far finta di non vedere i difetti, di nascondere il malessere? Non sono fatta così: le cose belle le vedo, ma pure quelle brutte. E di entrambe scrivo
guarda, il massimo non si è mai ma ti assicuro,il solo fatto che tu ti ponga il problema,ti rende molto più vicina al meglio che al peggio. E lo so odierai questa cosa, ma cara mia è proprio cosi!
lo ben so, di essere una bella persona, te l'assicuro! ;)
Di certo vado fiera di questo lato della mia personalità: ovvero non lasciarmi scivolare le cose addosso né fare finta di niente, di domandarmi sempre il perché, sia quando va bene che quando va male. Altrimenti non scriverei...anche per te sarà così, credo!
oh no io di solito scrivo per insultare..che non sono poi tutta questa bella persona!
...come mai è sparito il resto della nostra conversazione?! Dannato blogger.
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