E' anche vero che, così come delle bollette della luce, pare che non ci si possa sbarazzare delle persone ipocrite.
Non è che a un certo punto tu possa dire: "guarda, vattene dalla mia vita, non ti posso vedere", oppure prendere una spugnetta abrasiva e scrostarle via come risotto attaccato alla padella.
Non, rien à faire, te le devi tenere.
Quindi la soluzione è la rassegnazione e prendere atto che nel corso dell'esistenza l'ipocrisia si affaccerà ciclicamente come peperoni mal digeriti sull'intestino tenue, per godere della bella vista della tua bile.
Io, non so, non sono adatta, evidentemente. Non riesco a dire le bugie, probabilmente, così come non riesco a evitare gli avverbi, ovviamente.
So stare in mezzo alla gente, seppure nel mio modo bizzarro. Riesco a intrattenere interessanti conversazioni su svariati argomenti, riesco a capire quando è il caso di ridere, di fare gli spiritosi, di annuire o lasciar perdere. Ma non so leccare culi.
Non ci riesco.
E tutto quello che vorrei saper fare, a volte, è stringere la mano a qualcuno e dire:
"Guardi, non solo lei non mi piace, ma non ho neanche la voglia di FARE FINTA che mi piaccia".
Però non si può. Non è socialmente accettabile.
Così, proprio come con la bolletta della luce, stringo i denti, pago e vado avanti.
3 commenti:
Visto che l'ambiente ci fa da specchio, anche le persone cosiddette "ipocrite" devono avere una funzione nella tua vita, se ti capitano e soprattutto se ti tirano fuori rabbia. Cosa puoi fare? 1- praticare per loro. 2- sforzarti di vedere in loro i lati positivi e di non soffermarti sulla loro oscurità. 3- far loro shakubuku.
Prova! Vedrai quante cose cambiano poi! ;-))
ecco, ogni tanto mi capita di pensare "adesso faccio shakubuku" ma lo penso più come a una vendetta. Non è bello, no?
Strano modo di vendicarti! ;-)) In ogni caso, parti da quello che hai, anche se "non è bello". Poi tutto si trasforma! Se fai shakubuku metti comunque una causa importante per la tua vita e per le loro, indipendentemente dall'espediente che usi. ;-))
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