domenica, marzo 28, 2010

Via per votare

Ho fatto la valigia, anteposta come al solito dalla lista "per non dimenticare niente", ho svuotato l'armadio e riempito di vestiti il bagaglio, e come al solito mi ritrovo a mille km da casa con nulla d'indossabile. La prossima volta parto con un paio di pantaloni, otto paia di mutande e una maglia, così almeno non avrò niente d'indossabile ma mi evito lo stress pre partenza.
Ho attraversato l'Italia per la prima volta in vita mia, per la prima volta mi ritrovo così lontana nello stesso Paese; una vera estranea, una vera nuova lingua, una nuova cucina, un'altra fisionomia.
Ho passato dodici ore su un treno intercity con il bagno delle donne ridotto già all'altezza di Chiusi a una cloaca a cielo aperto, in compagnia di uno scompartimento di ammalati della vita che ammazzavano il tempo lucidandosi le labbra e studiando fisioterapia comparata, un tamarro nasone con lo stereo a tutto volume sul nuovo disco di Rihanna in autoreverse da Bologna a Vibo Valentia,
una ragazzina petulante di Bagnara che sapeva a memoria tutti i tariffari Vodafone, Wind e Telecom Italia e si premurava di farli imparare per bene al povero nonno, che spataccandosi contro il finestrino implorava il Dio Arancino di trasformare la nipotina in ripieno per supplì, o in una piccola, minuscola schedina SIM, magari, da infilare in un telefono e lasciar morire ossidata dal tempo.
Ho letto mezzo libro "L'ultimo chef cinese", un paio di Focus e Men's Health comprati per puro ludibrio, ho dormito un po' e poi, con la vescica gonfia come una medusa obesa e il vivace occhio da batrace, sono arrivata a Reggio Calabria.
Ho conosciuto i suoceri e la casa dei suoceri.
I suoceri sono piccoli, magri, duri e sorridenti, tali e quali al frutto dei loro lombi, loro figlio, il mio fidanzato.
La casa dei suoceri è enorme, tutta lustra, dalle camere vuote, dal vago sentore di vissuto e poi abbandonato, quell'odore di nuovo per sbaglio, di tutto pronto per nessuno: 120 mq lucidati in attesa del passato.
La suocera mi ha detto: "ho fatto qualcosa di leggero" e mi ha messo nel piatto spaghetti con sugo di pachini e melanzane, caponata, salame piccante, formaggio, carciofi fritti, mozzarelle, ananas e pastiera (di due tipi: con e senza canditi, assaggiale tutte e due cara Marta, così capisci quale ti piace di più).
Poi mi ha detto: "tu mangi molto? Dovresti mangiare di meno, sai, non per un discorso estetico, che poi sai, ognuno...ma per la salute".
Della serie: fisicamente fai schifo e tra dieci anni nove su dieci ti verrà l'infarto, comunque vedi tu. E finisci la pastiera.

Ho dormito e mi sono svegliata stamane a mezzogiorno e mezza.
La suocera ha detto "ho fatto un pranzo veloce" e mi ha messo nel piatto pennette alle zucchine e gamberetti, polpo pescato dal suocero in salsa di prezzemolo e limone, caponata avanzata dalla sera prima fredda di frigo (meravigliosa), mandarini e una nuova pastiera ("l'ho fatta comprare a mio marito in un'altra pasticceria, vediamo se stavolta è più buona").
Era più buona.
Nessun accenno al peso, stavolta, stravolta dalle chiacchiere sul mio passato, su quello che ho fatto, sulla mia educazione, sulla sua, su quello che ha fatto lei e suo figlio e sua figlia e poi ha sorriso e ha ridetto "cara Marta" aprendo la finestra e soffiando sul terrazzo un po' di fumo.

C'è ancora odore di gamberetti e polpo.
Se mi affaccio alla finestra dell'immenso salotto vedo il mare, ogni tanto una nave da crociera che lo solca lentamente, un lembo di Sicilia, e l'Etna innevato. Il suocero tiene sul davanzale un binocolo, per guardare le navi, tenere il tempo del suo sogno perduto di diventare capitano, salutarne la scia.

Ho lavato i piatti del pranzo. Buttato le code traslucide rimaste impigliate nel filtro del lavello.
La suocera ha detto "non pensare a me cara Marta", ma io ci ho pensato e sono stata attenta a non rompere i bicchieri, a non esibirmi in una delle mie solite stronzate tipo farmi cadere le cose di mano e mandarle in mille pezzi.

Mi piace stare qui, anche se deglutisco molto e dico "infatti" più del dovuto.
Adesso esco, Marco andrà a votare e poi andremo sul lungomare a passeggiare e prendere un gelato al pistacchio.
Farò delle foto e le terrò come ricordo quando vorrò pensare a quella prima volta che con Marco sono scesa dai suoi, quando ancora non c'erano i bambini, non era come saremo, quando ancora mi domandavo se potessi essere giusta per lui, se i suoi genitori mi avrebbero trovata all'altezza.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

fino a quando rimani? io venerdì farò il percorso inverso per andare a trovare cristiana...

giampaolo

Choppa ha detto...

Starò qui fino a mercoledì mattina, perché mercoledì pomeriggio ho una presentazione a Roma...come state?!

Penny Lane ha detto...

Intendi il 31 marzo a Roma? Dove-come-quando???
Non lo sapevo, dammi ragguagli! Ci terrei tantissimo a salutarti! :D

Anonimo ha detto...

della calabria ho dei ricordi bellissimi: uno scavo fantastico a scolacium (vicino borgia) il lungomare di reggio (meraviglioso, specie per il tripode delfico!), musei archeologici interessantissimi (quello di reggio in primis),gente fantastica e bevute memorabili! sono passati quasi nove anni (minchia!)
mi spiace che non potro' esserci alla presentazione! mi trovo leggerissimamente fuori mano!
un abbraccio!
drezzel

Anonimo ha detto...

abbastanza bene.. anche se cri è preoccupata tanto per bibi che non sta affatto bene.. io poi parto per roma venerdì.. tu fino a quando ci rimani?

giampaolo

Choppa ha detto...

Sono piena di luoghi, facce e avvenimenti (per non parlare del pesce), appena raccolgo un po' di tempo e forze vi racconto, cari amici

@penny: DOMANI (mercoledì 31) sarò a Roma, alle 18, alla libreria Rinascita Ostiense vicino a Piramide.
Se riuscissi a passare sarebbe fantastico!!

Penny Lane ha detto...

Nooooooooooooo! Cavolo, il 30 sono stata su internet fino al pomeriggio e poi, visto che non avevi ancora risposto, ho pensato che - tra il viaggio dalla Calabria, la gente da sentire, etc - non avessi avuto modo di leggere la posta/aprire il blog e quindi...
Niente, mi sono arresa e invece tu hai risposto poco dopo! :(( Ieri mattina avevo una laurea e non mi sono messa a sbirciare blog, sennò portavo pure un truppone di amici con me! Accidenti, verso quell'ora sono pure passata col 3 da Piramide per tornare a casa, ero casualmente nello stesso posto e alla stessa ora...sob!

:-(

Quando ritorni?

SunOfYork ha detto...

se ne esci viva, cara Cioppy, nemmeno il discorso di accettazione del nobel ti farà più paura :)

goditi la vacanzina!
sun

Choppa ha detto...

@penny: non preoccuparti, ci saranno altre occasioni!

@sun: ai soooorvaivd, per ora. Tutto sta nel superare l'imbarazzo retroattivo, che arriverà sicuramente! Ma ormai il più è fatto.

ps: se sei dalle parti di Casalecchio dopodomani (mercoledì 7) presento il mio libro alla biblioteca Casa della Conoscenza (nientemeno), alle 18. Se ti va, ti aspetto!