martedì, aprile 07, 2009

Sassi


Ieri pomeriggio, tra un servizio sul terremoto e la favolosa vita di Kimora, ho visto "Supertata USA".
La Supertata USA è una signora che va a casa di genitori totalmente inetti e in balìa del totalitarismo filiale, studia la situazione (il più delle volte tendente all'irreparabile), dice: "ok adesso venite tutti qua", tira fuori una manciata di volantini fucsia con su scritte regole come "non si dicono le parolacce", li appende per la casa e dopo un paio di giorni, quando dalle parolacce i bambini passano direttamente alle bestemmie, si rende conto che il problema vero risiede nella relazione tra mamma e papà, e allora li mette seduti sulle Klippan e ci fa una bella ramanzina.
Ieri però il papà, per una volta, non c'entrava proprio niente; l'atteggiamento insopportabile della figliola maggiore (otto anni, per altro di una bruttezza attribuibile, quella sì invece, tutta al genitore maschio), capriccioso, indolente e autoritario derivava dalla debolezza estrema della madre.
Ella le perdonava tutto: urla, insulti, angherie al fratello e sevizie al gatto, ore e ore davanti alla Playstation e trasferelli delle Winx sul muro, tutto le lasciava fare, e quando la bambina si lamentava non diceva "adesso piantala", ma si metteva a piangere e si sentiva in colpa se "non allaccio le scarpe alla piccola perchè ho il colpo della strega".
Allora la Supertata USA cos'ha fatto?
Ha preso la borsetta della genitrice senza coglioni, l'ha riempita di sassi con su scritto "COLPA", "DOLORE", "PASSATO", "DISORGANIZZAZIONE", "SOLITUDINE",  "DISISTIMA" e le ha ordinato di camminare in salita per 5 km con il peso al braccio.
Una volta arrivati in cima, le ha chiesto:
"allora, vuoi continuare?" 
e la mollacciona ha risposto:
"non proprio"
al che la perfida ma pragmatica Supertata USA ha esclamato:
"non hai detto no! Hai detto non proprio! Vuol dire che non sei convinta di volerti fermare! E allora cammina ancora!"
Dopo altri 5 km, ormai sull'orlo dell'enfisema, la mamma ha esalato:
"ok mi voglio fermare anfanfanf".

E la puntata finisce con un bel discorso da donna a Supertata USA sull'importanza di buttare via i pesi che ci impediscono di vivere bene la nostra vita, sul gesto liberatorio di affrontare una volta per tutte gli ostacoli che ci trasciniamo dietro da anni e che tentiamo di evitare per non soffrire, o per paura che ci travolgano, senza renderci conto che proprio il fatto d'ignorarli rende il nostro quotidiano un susseguirsi di angosce e ottuso arrabattarsi, e noi stessi schiavi di un mostriciattolo arrogante odoroso di Nesquik.

Allora ho pensato a quali siano i sassi che mi porto dietro e che cerco di seppellire sotto strati di soffice diniego, e li ho elencati:

1) la multa presa un mese fa sull'autobus non ancora pagata
2) la seconda rata dell'Università non ancora pagata
3) il senso di colpa per essere:
a) incostante
b) inaffidabile
c) indolente
d) egoista
e) cicciona
4) il senso di colpa per essere:
f) ventiquattrenne e ancora mantenuta dai miei
g) indietro con gli studi
h) scontenta di me stessa a prescindere 
i) invidiosa
l) ancora viva quando tanti iracheni, africani, abruzzesi sono morti.

E ho scoperto che sarebbe meglio per me:

1) non avere figli

2) comprare uno zaino più grande.

 

9 commenti:

Anonimo ha detto...

PAURA!...AGISCI invece di pensare...teorizzare...stagliuzzare...perchè invece di pensare di non volere figli e comprare una borsa più grande perchè non pensi a superare almeno UNO dei punti sopraelencati????? SAREBBE MOLTO TUTTO PIù FACILE!o forse è più facile "pensare di" non voler figli e riempire un'imaginario zaino di sensi di colpa...mah

Anonimo ha detto...

Ciao Choppa,
penso che tu tenda troppo a buttarti giù, magari non all'altezza di ciò che ti sta intorno, ma voglio ricordarti che eri proprio tu la ragazza che ho visto sabato scorso in mezzo a tanti scrittori.
Seduta ad un tavolo e intenta a presentare un suo racconto pubblicato in una antologia.
Dai non buttarti giù, non ti conosco di persona e non so quali siano tutte le tue qualità, di certo scrivi davvero bene.
Ciao

P.s. ho comprato il libro, presto leggerò Nam-Myoho-Renge-Kyo

Pp.ss. ho inserito il link del tuo blog nella lista dei miei blog amici :-)

.C annA ha detto...

Le puntate di "S.O.S. Tata" su La7 non sono così devastanti!

Il punto 4L non è un sasso: è solo impotenza!!!

Choppa ha detto...

@anonimo: allora anche tu sei d'accordo con la O'Riordan... "don't analyse, don't analyse, don't go that way, don't lead that way...that would paralyse your evolution!" (The Cranberries, Analyse). Per me è importante invece, prima di agire, pensare, teorizzare e stagliuzzare. Passo il tempo a sviscerare i minimi particolari di ogni cosa, anche quando tutto va bene e ai più parrebbe limpido. Ciò mi blocca, probabilmente, ma definisce anche il mio carattere sensibile e attento. Questo post è il risultato dell'elaborazione interiore delle immagini del terremoto. Non poteva essere granchè allegro o incoraggiante, credo. E' parte di me, il nichilismo, come lo è di Iggy Pop, ma è, appunto, solo "parte". Beato te che riesci a farla semplice! ...Anzi, no.

@luCa: grazie! Vado subito a leggere. Sappimi dire come trovi il racconto "da letto di per te".
A presto e lodi per essere passato e per il link, che ricambio volentieri.

@scarabocchio: infatti gli ammerigani la mettono sempre giù troppo dura! :)

Penny Lane ha detto...

Sai, non so perché ma ho pensato che l'anonimo fosse Daniela, magari che scriveva dal computer di qaulcun altro: lei di solito ci piglia, quando ti dice le cose... E anche questo anonimo, che sia lei o no, secondo me ha colto nel segno... ;)

Choppa ha detto...

@penny: daniela non è mai così aggressiva e soprattutto capisce che l'impossibilità di agire, l'introspezione, l'analisi, non sono dettati da un mero autocompiacersi della propria condizione. Non la fa facile e sa bene che non tutto quello che scrivo va preso così sul serio, perchè io per prima non lo faccio mai.
Poi, magari è lei e io non ho capito niente.

Penny Lane ha detto...

No, Choppé...forse non ho capito io: Daniela non è di sicuro un tipo violento (nemmeno verbalmente) ma a me l'anonimo non è sembrato aggressivo nei tuoi confronti...questa è stata la mia impressione. Mi pare solo che volesse scuoterti un po' dal solito modo di pensare alle cose: proprio perché anch'io "funziono" come te, ho capito cosa(teoricamente) c'era sotto quelle parole. Perché un po' di autocompiacimento c'è, in me, in te, in una buona percentuale delle persone che si lamentano delle cose di sè che non gli calano proprio.
Anche i miei amici più stretti mi dicono di non limitarmi a fare la lista di quello che non va (sono abilissima nel fare le analisi, so' pure della Vergine, acc...)ma di lavorare su quei problemi: tipo la stesura della tesi (sono due anni che ho finito gli esami e pago da me le tasse...a buffo!) , tipo la mia pigrizia, il mio egoistico riflettere sui problemi miei, l'abitare ancora coi miei, l'aver paura di rischiare, l'essere ritardataria come condizione esistenziale...A volte delle parole che scuotono, anche da uno sconosciuto, servono di più delle parole gentili e confortanti di chi ci conosce bene e sa che, per fortuna,non siamo SOLO questo. Un abbraccio grande.

daniela ha detto...

Ma Daniela io???
No che non ero io!!! :-)
Sia perchè di solito mi firmo, qualunque cosa io debba dire, sia perchè sono proprio l'ultima persona che può fare ramanzine...

Al massimo avrei potuto dare dei consigli, ma anche di quelli riconosco la poca funzionalità... penso che tutti noi sappiamo che sarebbe meglio risolvere invece che portarsi dietro tutti 'sti sassi... ma non ci riusciamo. E non ci riusciamo perché la nostra oscurità fondamentale, il nostro lato oscurato è molto forte, e non basta sapere le cose per cambiarle.

Per cambiare le cose ci vogliono gli strumenti giusti. Io al massimo posso consigliare qual è lo strumento di cui ho sperimentato la grandezza e la potenza... e Choppetta sa qual è, ci ha scritto pure un racconto eh eh!!

Penny, sono d'accordo con quello che scrivi, a volte è giusto mettere una controtendenza al nostro modo di essere. Ma poi ci si ricasca sempre. E perchè accade questo? perchè, vuoi o non vuoi, ognuno di noi è prigioniero delle catene del proprio karma, e sono le tendenze karmiche che ci fregano. Altrimenti non esisterebbero i pazzi, i suicidi, gli infelici, e tutte quelle eprsoen che non riescono a vedere la parte illuminata della propria vita perchè ancorati alla propria oscurità.

E allora come si fa? Come si cambia?

Io la risposta l'ho trovata soltanto qui: http://www.sgi-italia.org/index.php

Un abbraccio a tutte e due!!!

Penny Lane ha detto...

Sì sì, Daniela tu! Di solito sei molto saggia...ma non si trattava di te, stavolta! :D
Buona Pasqua ad entrambe!