giovedì, marzo 05, 2009

How the Grinch stole the Pepsi!


Sono un mostro perchè domenica scorsa, numero quattrocentoquindici  di una fila composta da cinquecentonovantotto persone in attesa di pagare Pax, Tulla, Kundra Klimmen e Klippa all'Ikea, mossa a scazzo dalla cassiera diversamente abile e dal clima di pericolosa ansia che permeava il bunkerone dal tetto basso, mi sono lanciata in un panegirico contro chi è incapace eppur lavora e percepisce uno stipendio tra l'altro anche grazie a me che perdo un pomeriggio intiero sol per portare a casa una trapunta e un par di candele, e circa a metà della frase "con la crisi che c'è e con lo STUOLO di gente che aspetta solo un posto libero tengono certi INADATTI ALLA VITA a sbrigar le casse la domenica pomeriggiooooo", mi sono sentita in dovere di sottolineare il concetto disegnando col braccio destro un'ampia campana di Gauss e colpendo in cotale maniera il bicchierone di Pepsi Sgasa precariamente stretto dalle manine di una bimboccia ricciuta transitante dietro di me  in quell'esatto, fatale momento.
Inutile dire che la tracimazione del liquido bibitonico ha preceduto di appena un nanosecondo quella lacrimale, giusto il tempo per la nanetta di rendersi conto dell'accaduto - la guizzante vitalità seienne pietrificata dall'ineluttabilità dei fatti - e poi vederla rimboccare le labbra alle ginocchia, palpare il gelo piombante sui clienti in attesa, il suo urlo d'orrore e la sua corsa verso le braccia del papà e SENTIRE  incastonarsi in me quel suo sguardo da Medusa è stato un tutt'uno.
Non parliamo poi del sentirmi una stronza.
Persona di rara capacità empatica, la vostra Choppa preferita è scoppiata in lacrime malamente camuffate da eccessiva reazione al calore del bunkerone, si è protesa verso la piccola singhiozzando "te ne compro un'altra!" (vi prego, evitate di  proiettarla in un futuro genitoriale, ella sa benissimo che i suoi ipotetici figli verranno su viziati, obesi e bastardi, proprio come laloromamma) dedicandole profonde occhiate di scuse.
(E sentendosi una stronza).
Ma no, non basta.
La ricciuta continua a puntare lo sguardo prima su ciò che rimane del bibitone,spiaccicato sul pavimento di cemento armato,  poi verso di me, progettando vendette al vomito (per me i bambini sono armi caricate a vomito) e perdendosi in fantasie con protagonisti nodi scorsoi e dade ciccione supplicanti pietà.
Avrei lasciato cadere la cosa, capite? Ups, forse è il termine sbagliato. Voglio dire, questa è una mocciosetta urlante che mi guarda con odio e non la smette di frignare. Sto quasi per farmene una ragione e rimettermi buonina buonina ad attendere il mio turno, quando...
"BUAAAAAAH ah AHHHHH".
"Eddai smettilappapà,  ch'era già la terza coca"
"BUAAAHAA MAAAAAA....ANCORAAAAAA....AAAAAAAAAAH"
"Dai non fa niente, vai a dirle che non fa niente"

La ricciuta, gl'iridi santi ancora liquidi, si avvicina e mormora alla mia coscia:
"Non fa niente".
Il mio cuore preme tanto sulla gola da spedirmi qualche mucosa nelle palpebre, e cercando di arginare l'ennesima esondazione della giornata mi tuffo nella borsa alla frenetica ricerca di qualsiasi cosa possa fare ammenda.
Trovo:
un anello di vetro rosso (troppo bello/grande, non va bene)
le chiavi della macchina (ok che mi sento in colpa, ma non fino a questo punto)
due scontrini dell'esselunga
un mozzicone di sigaretta (?)
due penne
...cazzo e la fila sta scorrendo, ecco, ovvio, proprio ora che non trovo niente la cassiera impedita che ha causato tutto questo comincia a trottare, 
una raccolta di poesie della Szymborska
cartacce
e....un fermaglio della Pucca!

"Marco ecco, un fermaglio della Pucca!"
"Choppa ma che schifo è lercio!"
mmmh in effetti è un po' nero, ma con una passata di salviettina umidificata torna come nuovo.
Peccato che lo perda nei meandri del carrello, che nel frattempo si è trasformato nella precisa riproduzione in scala 1:1200000000000000000000 del caos cosmico.
Ricomincio a trafficare:
il cellulare
cartacce
cartacce
cartacce....
finchè lo trovo: un mini campioncino di profumo  "Bright Crystal" di Versace, col tappo rosa.
Lo scuoto per sentire se è ancora pieno. 
Perfetto.

"Tieni, questo è per te".
"Ah grazie!".
...
"Ma tu come ti chiami?"
"Choppa...e tu?"
"Io Medusa, ho cinque anni...e tu?"
"Ventiquattro"
"Ah, vai a scuola?"
"Sì"
"Anch'io".
"...Senti, se lo spruzzi un po' così, sul polso vedi? Profuma!"
"...mmmmh! E' buonissimo!" (E ti credo, è di Versace e costa un sacco di soldi, certamente più di quella simil pepsi svedese)  "ma me l'hai regalato?"
"Certo"
"Sai oggi non me l'ero neanche messo il profumo!"
"Ah allora meno male che ti ho rovesciato la coca!"
La ricciuta non coglie l'ironia, ma suo padre sì.
Si mette a ridere e dice 
"Grazie, non ce n'era bisogno".
Per me sì, invece, bisogno ce n'era, e mi ha fatto piacere, se non altro perchè è raro trovare genitori dotati di buonsenso.
Altri mi avrebbero rispedita dall'altra parte del bunkerone a far ulteriori quattro miglia di coda per riempire il bicchiere, tornare indietro e rovesciarmelo in testa per sedare la sete di vendetta del povero pargolo.
"Io non gliel'avrei dato, a quell'aquila viziata", dice la sorellina, per l'occasione malefica mestruata.
"Ben ti sta, così impari la prossima volta ad affiggere tazebao verbali contro i poveri lavoratori", dice l'amicomarco che adesso, come dice il buon Stanislaw, è "un po' più che amicomarco".
Sarà.
Mi sento in pace e a posto con me stessa, e pronta finalmente a pagare la mia trapunta e il par di candele, con un fermaglio lercio della Pucca, che tiro fuori al posto del bancomat.

...Ma questa è un'altra storia.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

A dire la verità avevo suggerito "piùcheamicomarco"..o, ripensandoci "+cheamicomarco" che graficamente non è nemmeno male...:)
grazie, baciamo le mani e inchini per il link..
S.

daniela ha detto...

Dai!!!!!!!!!!!!!! E' l'amicoMarco quello che ti ha fatto passare su Fb da single a impegnata???

Ma brava!!!!!! E' proprio carino ;-)

Choppa ha detto...

firulì

Penny Lane ha detto...

Ah, brava, brava, ti accoppi e non fai sapere niente, eh?!?!?!
;p
Bellissima l'ultima puntata di "Choppa Lost in Ikealand": mi domando dove sono io quando a Bologna succedono questi eventi da mondovisione...Forse al bagno.
Bravabravabrava.