martedì, febbraio 03, 2009

Levitare



Non la laurea, non un fidanzato, non la ricchezza nè un lavoro.
Più vado avanti e più mi convinco che ciò che voglio davvero è il nuovo Cif Actifizz.
Chissà se sarebbe in grado, oltre che le incrostazioni di uovo fritto sul lavabo, di sciogliere i casini immani che combino.
Sono in ritardo imbarazzante su TUTTO. Tesi, esami, libro, mestruazioni, e alla mia età dovrei essere già triennalizzata da due anni, impiegata in qualche call center, forse anche incinta e inserita in una relazione matura e funzionale. Dovrei avere un monolocale periferico in affitto e un armadietto con una pila di Tupperware infilati uno nell'altro, qualche vasetto di marmellata biologica e appuntamenti fissi dal dermatologo. Dio.
E invece ciò che ho al momento è:
una tesi bloccata,
una situazione sentimentale che definire confusa è fare un torto a Poincaré,
un terrore fottuto non dico di andare a parlare con i miei professori, ma addirittura di APRIRE il sito di facoltà,
nessun controllo sulla mia esistenza,
orari sballati come Mike Myers in Fusi di testa e quattro brufoli sul culo.
Non so, ditemi voi.
Sono forse io che ingigantisco i problemi?
In fondo, trovarsi fuori corso di due anni, senza lavoro, completamente o quasi a carico dei genitori, senza voglia di fare niente se non farmi rapire per due ore a ventiquattro anni è sempre meglio che avere la terza media, svegliarsi alle sei tutti i giorni e sgrassare chiavi inglesi per otto ore a quarantaquattro.
Però solo forse. Io non lo so.
Non so se sia solo senso di colpa per quest'anno semi sabbatico che mi è capitato di dover prendere. Oppure perchè mi paragono sempre agli altri (i miei amici sono quasi tutti laureati o si stanno laureando, mia sorella alla mia età.....e quella piccolina invece già è fuori di casa e oggi si prende pure la patente....che io, ricordo, ho ottenuto alla bell'età di 23 anni e tutti sono più felici e realizzati e fortunati e talentuosi di me buaaaaaaaaaaaa), comunque
la pianto di compiacermi del compiangermi e preparo il pane.
Nella terrina di plastica arancione metto mezzo chilo di farina bianca 0, trecento grammi di farina Manitoba americana (quella con la bandiera dello zio Tom sulla confezione. E' la migliore in assoluto), una bustina di lievito Pane Angeli messo a spumeggiare in un bicchiere d'acqua addizionata a due cucchiaini di zucchero (anche il bicchiere del lievito è di plastica arancione. Credo che David LaChapelle mi adorerebbe. Credo, eh), due cucchiai d'olio extravergine, un pugno di sale grosso che lascia sulla farina dei buchini come acqua sulla sabbia asciutta, poi impasto, stringo, stritolo, maneggio, ripiego, argino, contengo, rilascio, rimpolpo.
Finchè non creo una palla liscia, compatta e rassicurante, pronta a crescere al riparo del suo canovaccino pulito. Pronta a gonfiarsi e diventare compiuta.
Al contrario di me.

12 commenti:

.C annA ha detto...

Il Cif Actifizz non è niente di speciale... frizza, sì... ma non è nè meglio nè peggio di tutti gli altri detersivi similari!
Ti conviene far meno casini, così da poterli scrostare con un colpo di spugnetta abrasiva e via... senza manco inquinare!
;)

Choppa ha detto...

troppo tardi. Ormai ci vorrebbe un tir di Chillit Bang. O di coraggio.
=)

fabio r. ha detto...

il vecchio, caro Mastro Lindo? poi è anche di compagnia...pelatone dallo sguardo truce ma in fondo in fondo è un po' il genio della lampada no?

Claire. ha detto...

Sarebbe peggio:
- non avere nessun genitore a cui appoggiarsi;
- non avere nessuna situazione sentimentale, e basta;
- non avere la necessità di non avere orari sballati come Mike Myers in Fusi di testa;
ma anche la paura di confrontarsi con la realtà, e accettarla per quella che è, imperfetta, problematica, mai rassicurante, mai abbastanza corrispondente alle nostre aspettative (o alle aspettative di chi vorremmo che ci giudicasse abbastanza radical chic, o cool, o intelligenti, o belli, o seSSi, e via dicendo) e che, soprattutto, non sta lì ad aspettarci.
E poi ci sono gli amici.

DRESSEL ha detto...

mi rendo conto che tendiamo sempre a guardare a ciò che vorremmo e non a ciò che abbiamo, comunque quoto claire.

Choppa ha detto...

@fabio r: pelatone dallo sguardo truce? è il mio tipo!

@ claire:io non so cosa sarebbe meglio o peggio, come ho scritto nel post. So come sto io adesso e quello che ho, compresa una paura tremenda di confrontarmi con la realtà. Sto peggio di tante persone e meglio di molte altre. Di certo ho gli amici e questo mi consola, almeno finchè mi reggono.
:*

@spoon river: la mia insoddisfazione non viene dal guardare ciò che ho o non ho, ma da me stessa. Mi ci manca solo di sentirmi in colpa per il senso di colpa.

Anonimo ha detto...

Alzati una mattina e prova a fare quello che non hai fatto finora. Senza pensarci su, così, con leggerezza. E se dopo qualche minuto cresce in te il pensiero di perchè lo stai facendo, fidati delle tue azioni e lascia per un attimo il cervello a riposare. Come il pane.
:)

Choppa ha detto...

@patassa: stranissima cosa: oggi ho fatto esattamente così e per un attimo stavo anche per andarmi a far impallinare il labbro inferiore. Alla fine ho rimandato l'insano gesto a dopo la laurea e mi sono limitata a stordirmi di Primitivo di Manduria con due amici.
Sto meglio. =)

Anonimo ha detto...

ma...choppa...a volte non ti sembra di giudicare anche troppo gli altri per quello che hanno ottenuto e non per quello che sono dentro? come giudicare il pane dalla crosta senza sentirne il sapore...è vero che la società è fatta di status ma...tu sei mia amica e dici di stimarmi eppure io sono uno dei maggiori esempi di fallimento sociale che tu possa avere davanti agli occhi...mi sorge il dubbio che io ti serva da monito, del tipo: ecco come NON voglio essere...eheheheh!

Choppa ha detto...

@krix: è vero. Secondo me una persona è quello che fa o ha fatto,che inevitabilmente rispecchia e condiziona quello che ha dentro.
Non parlo di lavoro, obiettivi, rionoscimenti, o almeno non solo.
Parlo di esperienze, coraggio, forza, scelte. Al momento non mi sento in grado di mettere in atto il mio coraggio latitante, di compiere le scelte più giuste per me, sono nel pieno del nichilismo e non riesco a fare, dunque a essere, quello che vorrei.
Ti stimo perchè non sei come me. Non ti uccidi di seghe mentali se salti una sessione e resti sempre te stessa, con tutte le storie, le esperienze, la ricchezza che ti porti dentro.

Anonimo ha detto...

infatti mi uccido solo di seghe...ahhahahaha!!!!

Baol ha detto...

Se ne dovrebbe fare una filosifia di vita...di cosa? dell'evitare...come? Hai scritto levitare e non l'evitare? Azz...ho letto male allora...

Lo so, sono scemo, ne ho le prove :D