martedì, settembre 16, 2008

Nel giro di Due giorni

Son morti Foster Wallace e Richard Wright e io ho assistito in libreria, in qualità di riempi-sedia d'emergenza (e che riempi-sedia, oserei dire) , alla presentazione del nuovo libro di Maria Rita Parsi "Single per sempre".
Il succo del discorso, generosamente distribuito a una platea di sole donne e mariti di donne dolorosamente accondiscendenti (i piedini nervosamente tippettati sul pavimento si sprecavano), consisteva più o meno in questo:

"Una nuova figura si è affacciata nel panorama femminile del terzo millennio: le "single per sempre". Donne che hanno rinunciato alla presenza fissa di un uomo nella loro vita. Che non si fanno illusioni sul maschile, non si aspettano protezione per sé o per la prole, non sperano nel mantenimento economico né nella gratificazione sentimentale garantita da un marito. Che non hanno fantasie amorose su un improbabile principe azzurro. Che non credono neanche più al principe azzurro, ma organizzano la loro vita (e quella dei loro figli) intorno al concetto che l'uomo è "un accessorio": utile e piacevole, a volte; ma alla lunga seccante, fastidioso, limitante e spesso addirittura nocivo. Qualcosa di cui si può, e spesso anzi è meglio, fare a meno.Come si è arrivati a scelte esistenziali così drastiche? Quali percorsi psicologici, quanta rabbia, o frustrazione, o delusioni, spingono le donne di oggi a un'esistenza in cui il maschio è sempre meno fondamentale? Maria Rita Parsi analizza il fenomeno e lo illustra attraverso dieci storie esemplari di donne tutte single-per-scelta. Single per sempre è un libro intenso e provocatorio, lucido ed emozionante, che ha tutte le qualità per diventare un manifesto della nuova condizione femminile. "

Yu-huuu!
Presa di coscienza! Femminismo! Le donne sono il motore del mondo e il nostro utero è l'Eden, nel quale l'uomo vorrebbe ritornare per sentirsi amato e gratificato e in pace, ma tanto noi non glielo daremo così facilmente! Autostima! Anche se sei brutto non ti devi disperare perchè l'amore è a portata di mano, basta credere in se stessi e nel proprio valore interiore! Sììì! Non abbiamo bisogno di uomini per sentirci belle e gratificate, ma solo di noi stesse e del nostro successo intellettuale! Yupppiiii!!
Dobbiamo dare un taglio netto alla dipendenza emotiva, fisica, economica e psicologica dagli uomini, dire "basta" al soffrire perchè un cretinetti non ci caga, basta sbatterci in giro tra estetisti e dietologi e parrucchieri e manicuristi solo per sembrare più attraenti agli occhi dell'uomo medio, alimentando tra l'altro un malsano business di azzeramento della personalità femminile!
Urràààà!
Bisogna smetterla di sbattere gli occhioni e annullarci solo per piacere a uno che molto probabilmente, dopo averci fatto penare per attirare la sua attenzione, ci mollerà alla prima occasione per una più magra (o ricca, o giovane, di certo non più intelligente o con più palle).
Viva viva!!
Il mondo è delle donne, noi abbiamo il potere e la forza di mandare avanti tutta la baracca!
Quindi, guai a noi se ci abbasseremo a essere vuoti corpi da mostrare e ad ambire solo a comparire in una fiction con il figlio di Umberto Smaila, guai ad azzerarci per un uomo, guai a cambiare i nostri gusti e il nostro modo di essere e le nostre speranze per rincorrere due spalle larghe e un anello al dito.

Yuppiiii vai cosìììì!!!

....sì, ok.
Ma quanto mi mancano quelle spalle larghe e quelle dita dio solo lo sa.

5 commenti:

Andrea Patassa ha detto...

Io ho avuto culo a beccare 'sto blog nel maremagnum di Internet.

Choppa ha detto...

sei un tesoro che la metà basterebbe!
:*

daniela ha detto...

Ma chi lo dice che avere un uomo significhi rinunciare a sè stesse e tutta quella roba lì?

E' proprio il contrario secondo me.


La vera lotta è quella di essere sè stesse e sviluppare il più possibile la propria interiorità, realizzarsi, accettare i propri bisogni e colmarli, passare attraverso il dolore per trasformarlo.

Ma chi lo dice che si debba rinunciare all'amore? All'amore che fa bene e non distrugge,e che come ogni cosa che non si conosce si impara se si coltiva il coraggio di imparare.

E anche la cura del corpo... perchè o viene esaltata o demonizzata? Io non ci vedo niente di male a cercare di essere carine e in forma, a patto che non ci si faccia schiavi della bellezza.
Ma la stessa cosa potrei dire per l'intelligenza, c'è chi ne è vassallo e allora diventa ridicolo, c'è chi semplicemente la coltiva come una dote di cui risplendere e allora bene così.

Non c'è bisogno di essere diverse da quel che siamo, ma non c'è nulla di male a migliorarci, in ogni aspetto della vita.

E poi, come dice Benni, prima o poi l'amore arriva. A patto che lo si cerchi sulla strada giusta. :-)

Choppa ha detto...

Credo che il messaggio della Parsi fosse proprio questo: avere un uomo, la cura di sè e l'intelligenza senza esserne schiave, cosa molto comune e per nulla scontata

JAENADA ha detto...

Si,ok,tutto giusto.Cura di se,autodeterminazione,bastare a se stessi,teneri amici ma non compagni,indipendenza emotiva e compagnia cantando.....Ma,per dirla con la graziosa poesia di Stefano Benni:"Prima o poi l'amore arriva".E allora non c'è Maria Rita Parisi che tenga,nessuna pippa psicanalitica e razionale che argini.E l'inebetimento amoroso regnerà sovrano.