venerdì, luglio 04, 2008

Io sto bene quiii (caduta dentro a un fossoooo)

Torno dal locale alla moda "Laguna" dopo la salsa.

Per la cronaca: non credevo possibile esistessero davvero persone fisiche provviste di diritti e doveri giuridici e costituzionali capaci di scegliere d'indossare capi marchiati "Corona's".

Mi sbagliavo.

Di solito dopo la salsa resto qualche minuto a osservare attonita i miei compagni di corso, tentando inutilmente di attaccare bottone con qualche battuta spiritosa (che tanto nessuno coglie perchè precipita immancabilmente nell'oblio delle occhiate lubriche), rimestando con la cannuccia il cuba libre vergognandomi molto del mio vestito.
Stasera invece avevo le supporter: groupies d'eccezione, sguardo mondato da qualsiasi giudizio sarcastico e/o anche solo lievemente venato di perplessità (pena il decadimento di status di "compagne di squadra a Taboo"), M. e C. guardavano da bordopista il mio culone dimenarsi tra i salseri.
Quanta sicurezza mi trasmettevano le loro borsette-baguette accasciate sui divani, quale certezza di salvifico ristoro post danza: qualche chiacchiera, una passeggiatina, un drink magari...una bella serata tranquilla tra amiche.

Mi sbagliavo.

Intanto parto subito con un Bacardi Breezer Orange, che chissà come mi dimentico sempre il suo saporaccio di Aspirina C. La mente e le papille ne sovvengono solo una volta ingerito il primo sorso, quando ormai è troppo tardi per mandare indietro la bottiglia ed è troppo presto per non finirla, in balìa come sono della sete bestiale e salsera.
L'assurda bibita mi accompagna a un tavolino esposto alla vista di numerose coppiette bacianti marchiate "Corona's" e alla brezza salmastra del laghetto che tiene a battesimo il pretenziosetto locale alla moda (che per me potrebbe benissimo chiamarsi "Zanzaribar", viste le colonie di allegri visitatori puntuti).
E parlo. Parlo, parlo, parlo, mentre M. e C. ascoltano, ascoltano, ascoltano.
E ci viene sete. Io, tanto perchè sono informata e SO che per non ubriacarsi bisogna salire con la gradazione di alcool man mano che si continua a bere, prendo un Long Island.

Peccato che fossi:
1) a stomaco vuoto
2) già un po' brilla
3) scema di mio anche da sobria.

Così continuo ad ammorbare senza pietade alcuna le povere disgraziate, sempre più in preda alle farneticazioni, che aumentano in maniera inversamente proporzionale alla quantità di vodka presente nel bicchiere.
Proprio mentre anche C., saggiamente carburata a Lemonsoda, sta cominciando a raccontare un po' del suo, arrivano due tizi scalcagnati che ci dicono : "Smandrappone sbrigulozine froge, ci svacchiamo stasera sui mandrulei?".
Li fisso con la stessa intensità che riserverebbe un porcospino a un paraurti scagliato a 180 km contro il suo naso. Invece sento le mie amiche dire "uhm.....ok!". Al che deduco che forse ciò che era uscito dalle boccucce di rosa era più o meno un "Ciao, possiamo sederci qui per fare due chiacchiere con voi?", e che l'alcool sta modellando la realtà che mi circonda nella foggia di qualcosa di simile a un quadro lisergico di Escher.

E questi due parlano, parlano, parlano.
E M. e C. ascoltano, ascoltano, ascoltano.
A un certo punto, più o meno quando la vodka è finita e il gusto orrendo del Bacardi cancellato per sempre dalla mia memoria gustativa, mi alzo, saluto e me ne vado.
Prima di mettermi in macchina, siccome le palme decorative mi salutano violacee e i buttafuori si sono tramutati in esseri bulboidi dalle zanne fluorescenti, decido di andare in bagno, pisciare, lavarmi la faccia, passare al bar, mangiare un pezzo di pizza e riprendermi dalla sbornietta.
All'uscita c'è un etilometro.
Non me ne vanto, ma non faccio il test.
Aspetto altri venti minuti seduta in macchina, ad ascoltare un po' di Virgin radio pensando alle due scoppiatone che ho lasciato dentro al locale alla moda "Laguna".

Metto in moto, vado, sono lucidissima (insomma eccheccavolo: stazzo sul quintale, due drink in tre ore non mi rendono Amy Winehouse), mi avvio per la mia strada.
Che però è sbagliata.
Me ne rendo conto solo quando giungo a un comodo sterrato, in curva, senza lampioni, largo circa quanto un mio polso.
Che faccio? Manovra!
Senza rendermene conto, così, cantando "Dude looks like a lady", mi ritrovo in un fosso.
Do gas.
Niente.
Ancora.
Niente.
Niente panico.
Spengo la macchina, penso immediatamente a tirare giù i finestrini e all'assicurazione compresa di servizio carroattrezzi che ho appena pagato col sudore della fronte (altrui).
Scendo.
Non sono agitata.
Ho il culo della macchina completamente bloccato dentro un fosso, sono da sola, lontanuccia da casa, sono le due di notte, in una strada deserta, sento le rane gracidare e l'umidità salire, mi aspetto di veder comparire da un momento all'altro Ligabue cantarmi "seduto in riva a un fosso", e tutto ciò che riesco a pensare è: "speriamo abbia con sé una corda".
Chi si materializza due minuti dopo non è un cantautore reggiano, ma uno scooterista bolognese che come mi vede mi fa
"Sòccia lè difèzel inculèrse da sàuli lì dànter". (= "santo cielo, è assai arduo ritrovarsi in siffatta situazione senza l'ausilio di terzi")
E: "tal dègh ch'lè mej s'al ciàemi un carratrèssi". (= "parola mia, è consigliabile chiamare un carroattrezzi").
Sto per, quando vediamo arrivare una temibile auto della "Vigilanza La Patria", una di quelle vetture dalle quali ti aspetti sempre di veder scendere Vito Catozzo e il commissario Winchester.
Invece paiono due tizi svegli, alti e robusti, anzi uno alto e l'altro robusto; si piazzano dietro la mia auto e dicono allo scooterista "vai vai metti in moto". A me non calcolano nemmeno.
E tutto ciò che riesco a pensare è "adesso mi fanno l'etilometro e mi ritirano la patente. Addio Gardaland".
Ma ormai l'adrenalina ha spazzato via anche gli ultimi residui di fumi alcoolici.
Come vedo la macchina immettersi in strada e i vigilantes sorridermi, vorrei limonarmeli tutti in fila.
Torno a casa COMPLETAMENTE sobria, con un'unica certezza a scorrermi nelle vene al posto del Bacardi.
....volete sapere quale?

"...e c'ho un biglietto sì ma questa corsa la vorrei lasciare fare a voi....solo a voi, la lascio fare a voi, che io sto bene quiii seduto in riva a un fosso".

Ne ho anche un'altra, a dire il vero.
Due drink in tre ore e a stomaco vuoto TI RENDONO AmyWinehouse anche se stazzi sul quintale.
Bevete Breezer all'Aspirina C e Long Island Tea responsabilmente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Una vita esente da noia....
baci da rocca di papa

Choppa ha detto...

Per favore, la noia ripresentamela tu. La preferisco a una seconda adolescenza.

Baci dal fosso