mercoledì, febbraio 27, 2008

Perché l'arteriosclerosi é l'arteriosclerosi

Non riesco a lavorarci bene, il cottimo sulla media distanza mi costringe a ritmi spinosi.
E' lo stesso motivo per cui arranco con l'università: mi dai un giorno di tempo e ti preparo perfettamente un esame, mi dai un mese e non riesco ad aprire libro. O a scrivere una frase che mi convinca.
Il personaggio che mi ritrovo non mi piace, lo trovo banale e senza sfaccettature e so benissimo che gliele dovrei dare io, scolpendole sul suo corpo bidimensionale con minuzia cesellatrice, ma lui e il mondo mezzo sconosciuto che si porta addosso non mi spingono a farlo.
Per arginare il vuoto siderale della mente mi appiglio a stimoli che spero possano innescare un meccanismo incendiario a favore di quella miccia capricciosa che è l'ispirazione; dunque ascolto
Coldplay, Rubber Soul, canzoni da brivido della Ruggiero quali "Echi d'infinito" e "Canzone fra le guerre" (cuccatevi 'sta versione. Vi avverto: preparate gli Scottex), Studentessi, Bullfrog blues dei Canned Heat, il best of dei Jamiroquai e pure Harry Belafonte che va bene buttarsi giù a causa dell'inettitudine artistica, ma avrò pure il diritto di scuotere un po' il culo. O no?
Da sempre poi, quando le cose cominciano a virare verso il tragico, metto su un disco e mi agito.
Sarebbe arduo contare le volte che i miei capelli hanno sfiorato i tasti dello stereino ovoidale "Trevi" e le mie mani suonato le superfici dure della camera: ogni centimetro di sedia, scrivania, armadio, cassettiera, libreria, libro, lampada, lampadina, muro, mensola, borsa, pavimento percosso come bongo e la voce che parte libera a raggiungere distese artiche d'isteria. Aiuta a scaricare la tensione e alimenta le liti condominiali. Da provare! (powered by choppa, aut.min.ric. attenzione: non si garantisce l'efficacia del rimedio in mancanza di stereino ovoidale "trevi" e in presenza di cd dei Timoria taroccato).

Parlando invece di cose serie:
le canzoni del Festival che mi piacciono sono quelle di (in rigoroso ordine sparso):
1) Mario Venuti (senza esagerare)
2) Loredana Berté
3) Tricarico
4) Tiromancino (non ci credo nemmeno io, di solito li prendo sempre per il sedere prorompendo nell'ormai classico "è ammorimpossìbbile quelo che me chiediiiii....vedere sciò cche vvedi....." che tanto bene conoscono i miei amici e tanta gioia ai medesimi dona)
5) Sergio Cammariere (giusto perché alza la qualità media di dieci punti e perché al Dopofestival si è esibito in un numero spettacolare con Sergione Conforti).

Delusionissime:
1) Max Gazzé
2) l'incubo degli uffici anagrafe Giò di Tonno e Lola Ponce (mi aspettavo una bella canzone vista la firma della Nannini, che in effetti ultimamente mi lascia un po' perplessa. Tornare alle vette di "Cuore" non si può, vero?)
Sulle brutte a prescindere non mi esprimo, tranne per i Finley che van comunque applauditi per il coraggio di presentarsi dagli Elii, gruppo che per tutto il tour estivo li ha sputtanati senza riserva alcuna.
Fine.



1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao Choppa. non ho seguito molto, mi è piaciuto Bennato
abbaino