domenica, settembre 16, 2007

L'Insettèla


Avevo appena litigato con peppe, una di quelle litigate alla "o ci chiariamo adesso o addio per sempre" che costano due giorni di silenzio e angoscia e tre settimane di riappacificazione spinta.
Ma, ovvio, quando stai passando il tempo a rimuginare su disgrazie sentimentali la riappacificazione è l'ultima cosa che ti viene in mente, seppellita sotto presagi di solitudine e prospettive al contempo claustrofobiche ed eccitanti di un futuro diverso; così non resta che spegnere il telefono, accartocciare il tappeto correndo verso camera tua, accendere la luce e AAAAAAAARGHHHHH!
Trovare sul muro un insetto enorme, nero e sconosciuto atterrato dietro il cuscino apposta per incarnare le tue disperazioni.
Una creatura talmente strana da meritare le supposizioni della mutter, che come al solito alla parola "insetto" si affretta a curiosare.
"Cos'è? Un grillo?"
"No, sembra più...mah...è un ragno?"
"No ha le zampe troppo grosse....bleah che schifo lo vuoi schiacciare?"
"Direi di scartare l'ipotesi dell'adozione, che dici?"
"Mannò, prendi un giornale e buttalo fuori"
"E se salta?"
"Allora lo schiaccio"
"Bleurch...."
Ammetto che non mi faccio scrupoli nell'ammazzare qualunque tipo di insetto, specie se ha avuto la brillante sfiga di capitarmi sopra la federa: afferro il primo libro che mi capita ("Come l'acqua per il cioccolato" di Laura Esquivèl in lingua originale, edizioni Debolsillo) e spiaccico la bestiola contro la parete. Lutto degli ambientalisti, stupore dei sensi per me: dal corpo scuro dell'insetto partono getti modesti di un fluido verde acceso, e la stanza si impregna del profumo intenso della mela verde.
Siete liberi di credere a quel cavolo che vi pare, dalle bugie dei soliti alle bugie dei nuovi di zecca, ma di questo non dovete dubitare: esistono. Sono tra noi. Sono gli Insettèla, o Meletti, nomi volgari per il latino insectus pomis pomis: curiosa varietà di cimice che si arrampica dietro le coltri di chi ha appena discusso col moroso con lo scopo di porre nella giusta prospettiva la litigata.
Kamikaze della natura, da migliaia di anni regalano la loro vita a chi, trovandosi con un ego ridotto alle dimensioni di un'arachide, si trova a dover affrontare le forze biologiche in un faccia a faccia con la decisione definitiva della morte o di una notte insieme a un obbrobbrioso essere seiupede (sepide? esapide?). Dal riflettere sulla scomparsa di un Insettèla all'arrivare ad angosciarsi per lo scioglimento dei ghiacciai il passo è brevissimo. Arrivi a buttare nel water il cadaverino che già hai scordato l'astio nei confronti del partner, e ti stai logorando per qualcosa di più grave, tipo la dilatazione dell'Universo o l'aumento del prezzo dei Loacker.
A quel punto il compito dell'Insettèla, così come la sua esistenza da martire, è terminato: posti i problemucci amorosi nella giusta prospettiva, è pronto a navigare morto nelle tubature fino a raggiungere gli altri suoi simili nel paradiso dei Fruttinsetti, esseri votati come lui alla salvezza dello squallido mondo umano.

8 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Scherzi? Quest'anno non sono ancora riuscito a farci un salto e, pure stasera sono già impegnato :/

Choppa ha detto...

peccato, è stato bello. Sarà per la prossima volta, magari al bloggerraduno!

Choppa ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Claire. ha detto...

verde acceso? mela verde? che diamine è questo insetto del demonio? (per non dire altro, ma sarebbe una cit., eh---eh!)
e non mi intrigare con quel nome latino, sai!
comunque è fantastico: è una specie di risolutore amoroso - un po' come me, ma a me non mi squizzano, almeno.

.C annA ha detto...

Come si può mettere in atto un omicidio di tale natura (lasciando poi le tracce del misfatto in ogni dove...) mentre c'è la spinosa questione dell'aumento del prezzo dei Loacker da metabolizzare???

:D

guccia ha detto...

Lo sai: io l'avrei liberato!

Anonimo ha detto...

Io, per non infierire sulla Choppa e i suoi esecrabili comportamenti insetticidi, avevo evitato sinora di commentare l'accaduto.
Guccia, sono totalmente d'accordo con te.
Non arriveremo mai a conoscere il dolore dei familiari e degli amici degli insetti che con noncuranza o premeditazione trasformiamo in decorazioni delle nostre pareti. Ma questo non ci assolve.

Anonimo ha detto...

Questo è niente, la stagione si avvicina...stanno epr tornare le cimici!!!
Blah!