lunedì, settembre 10, 2007

Andiamo a finire

Adesso va a finire che non si può parlare male della legge Biagi perchè quello che l'ha inventata è morto ammazzato.
Adesso va a finire che appena Bossi morirà si potrà dire solo bene delle sue proposte razziste, delle idee retrograde e della sua rozzaggine in generale.
Adesso va a finire che si sarà obbligati a tacere delle stecche di Pavarotti e dei programmi di merda di Gigi Sabani, perchè, poverini, sono morti.
"Sei un mostro, Biagi l'hanno ucciso, come fai a giudicare scetticamente il suo operato?"
"Ma veramente ho 28 anni, lavoro da 5 e prendo ancora 450 euro al mese, per un pelo non sono in nero e dalla Sardegna mi è toccato trasferirmi a Biella per montare brugole con un contratto che non mi garantisce nè ferie nè malattia".
"Ehi, sveglia sottospecie di umanoide senz'anima! E' MORTOOO!"
Adesso va a finire che io propongo una legge che obbliga tutti quelli col reddito inferiore a 24.000 euro annuali a non poter comprare casa, viene votata in Parlamento e poi, accidentaccio, uno che non ci sta mi fa secca. E nessuno può farmi rivoltare nella tomba con pubblici improperi, perchè, bè, sono morta. Sarebbe mancanza di rispetto.
Mentre io ho sempre amato il mio prossimo, rendendogli la vita molto più insicura e precaria, no?
Adesso va a finire che qualcuno si ripara dietro il nome di un defunto pur di non andare a fondo alle questioni e non affrontare i problemi. E di solito quel qualcuno è proprio chi non ha permesso agli aspetti più intelligenti della riforma di poter emergere su quelli meno brillanti.
E' come se a scuola ti chiedessero di esprimere un'opinione su una poesia di D'Annunzio, tu dicessi che non ti piace e la prof. s'indignasse perchè -diamine!- è di un morto che stiamo parlando.
Non so, a volte tutto è talmente assurdo che si rischia di dimenticare che siamo tutti a tempo determinato, e che se ci teniamo tanto ad essere rispettati una volta morti, è il caso di non commettere cazzate troppo grosse finchè siamo vivi. Una su tutte, usare una cosa tanto grave come un omicidio come paravento e scusa.

17 commenti:

Pa ha detto...

Sinceramente più che parlare male della riforma Biagi (della quale poi n'è stata attuata solo una parte, senza che venisse anche creato il substrato per reggere la parte che è stata messa in opera), parlerei male di chi ancora non ha fatto nulla per cambiarla.

Choppa ha detto...

Esatto, che peraltro sono tutti vivi e vegeti e qualche ammortizzatorino sociale, quà e là, potrebbero pure piazzarlo.

Pa ha detto...

Bhè non esageriamo, però una buona dose di colpa l'abbiamo anche noi determinati, che non riusciamo ad organizzarci in una manifestazione di qualche tipo (Francia anyone?).

Andrea (sdl) ha detto...

io non so te choppa, ma ho visto (in questi ultimi giorni, a causa del v-day) uno strano "Terrore".
Hai fatto caso che quasi nessun politico ha parlato del contenuto della proposta di legge del v-day ma solo della manifestazione?

Andrea (sdl)

Glauco Silvestri ha detto...

Capisco i tuoi sentimenti ma, credo che ti manchi la visione di insieme. Il lavoro precario che esiste in Italia non è solo colpa di una legge. Biagi, facendo quella legge, aveva in testa un qualcosa di molto differente. Vedeva un mondo in cui il lavoratore ha la possibilità di muoversi da un "posto" all'altro e di aumentare la propria esperienza, le proprie capacità, la propria professionalità. Biagi aveva una visione ben diversa di quella che poi si è realizzata. Credo che la morte di Biagi abbia trasformato la sua legge in un'opera incompiuta. La classe politica l'ha martirizzato (ed è sbagliato... quando sento Casini dire: Santo subito... mi vengono i brividi) ma, non ha continuato la sua 'opera'.
Quanto al "ne ferie" e "ne malattia"... beh, come sai, ogni legge viene 'contrattata' con industriali e sindacati. Gli industriali hanno preteso quelle clausolette... ma, i sindacati dov'erano? Invece di prendertela con Biagi, con la sua legge, con chi lo fa martire, dovresti prendertela con chi dovrebbe difendere i tuoi diritti, con chi ti chiede un contributo, ti chiede di fare la tessera e, poi, non ti difende...

Una legge non viene fatta da una sola persona. Biagi ha firmato la legge ma, la sua forma definitiva è stata decisa da un gruppetto di persone ben più ampio e ben attento al proprio portafoglio!

Mimmo ha detto...

Ottima riflessione. Data anche dal fatto che vivi sulla tua pelle le scelte ERRATE di un governo che ci ( e si) affossa da solo giorno per giorno.
Condivido in parte quello che dici...per il resto dò anche ragione a gloutchov. La legge Biagi è stata molto modificata rispetto agli intenti del suo "creatore". non c'è dubbio.

ciao! ;)

Choppa ha detto...

@mimmo e gloutchov: ho letto diverse cose sulla legge Biagi e sì, non è stata realizzata a dovere. Ho scritto il post non per parlare della legge, ma dell'assurdità del non poter commentare negativamente l'operato di un morto, solo perchè morto. Poi, che la proposta di Biagi non fosse tutta una schifezza d'accordo, e che siano i vivi a doverla modificare invece che fossilizzarla non è che una verità tautologica.

ciao! :)

@andrea: ehi, chi si rivede! Bravo, hai detto quello che volevo dire io. Tutti a nascondersi dietro ai segni per non scavare nel significato. Gli farebbe bene un bel ripassino di semiotica, gli!

Anonimo ha detto...

non si entra mai nel merito delle questioni e la si butta in polemica. Casini le ha sparate grosse: Biagi Santo?! mi pare una mistificazione, per rimanere alle sue parole

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti. D'accordo con tutti i commenti sulla Legge Biagi. Sabato ero in Piazza Maggiore. Ho visto civiltà, ho visto un'adesione di massa spontanea. Non ho visto bandiere di nessun colore politico (l'unica, sventolante, di Che Guevara è stata fatta abbassare direttamente dal palco). Ho visto gente comune tornare a sperare di essere, almeno in quel momento, parte di una democrazia. I media che hanno etichettato quest'evento come folklore, come messinscena, vadano a ristudiarsi l'etimologia delle parole "democrazia" e "politica". Ho visto migliaia di persone in file ordinate aspettando il proprio turno per firmare. Non ho visto violenza, non ho visto mistificazioni. Ma l'unica cosa a rammaricarmi è stata non aver visto alcun dibattito. Nè il signor Casini nè chiunque altro ha avuto il coraggio o la voglia di provare a mettersi in contatto con la gente ed entrare nel merito della proposta di legge di iniziativa popolare. In fondo, sono soltanto 3 semplici punti che (almeno questo è ciò che crede la nostra classe politica) molto probabilmente finiranno nel dimenticatoio. Personalmente, dopo questa bella esperienza, farò di tutto perchè questo non accada.

Claire. ha detto...

mi piacerebbe sapere se i GENI che parlano in questi termini della legge Biagi sanno che l'introduzione del precariato in Italia non è "colpa" sua, ma è un prodotto degli anni '50; se hanno mai letto un articolo o saggio di Ichino in merito, se abbiano letto qualche dato; o se dare addosso a Biagi sia solo una scusa per essere sempre e comunque 'contro' e non accettare che i mercati sono cambiati, e che la legge Biagi ha, con le sue enormi imperfezioni (che non vanno dimenticate, così come le aveva ben presenti Biagi stesso), cercato di porre un limite istituzionale a questo tipo di situazione.
E' troppo comodo dire che si merita di essere sputtanato per aver fatto una "cazzata" (ammesso che cazzata sia): sarebbe come dire che, in fondo, proprio male non gli sta.
E questo mi fa incazzare quasi quanto il populismo alla Grillo.
Senza rancore ma con convinzione,
Claire.

Choppa ha detto...

@giambo: se l'iniziativa di Grillo ha avuto un pregio è stato proprio quello di portare in piazza così tanta gente, cosa che non succedeva da molto tempo.
Un'avvicinamento alla politica prendendo le distanze dalla politica. Interessante!

@claire: l'approfondimento e la conoscenza dei fatti sono la base del giudizio libero dai condizionamenti. Purtroppo nessun esponente della classe politica si degna di usare tale base per spiegare e mettere in pratica gli intenti di Biagi. Nel post volevo far notare come molta gente preferisca riempirsi la bocca di retorica evitando di fare i conti con i fatti (vedi l'assessore Mancuso che se n'è andato durante la manifestazione adducendo come scusa le critiche a Biagi).

Anonimo ha detto...

Prendo spunto dal post di Claire e riprometto per l'ennesima volta a me stesso di informarmi meglio sul lavoro del Prof. Ichino. Avevo già letto questo articolo e l'avevo trovato molto interessante, soprattutto nella critica all'atteggiamento fazioso di Grillo su Biagi e sul fatto che ci si è "dimenticati", ad esempio, della legge Treu. Ho trovato anche stimolante l'idea lanciata dal Prof. Ichino di una sfida pubblica con Grillo sui temi trattati dal suo libro "Schiavi moderni". E visto che Grillo aveva invitato il professore in piazza sabato scorso ero pronto finalmente a capirne qualcosa in più e a vedere un po' di scintille. Peccato per l'assenza del Professore, speriamo ricapiti l'occasione al più presto. Chissà che magari da un confronto sul tema possa nascere, per una volta, anche qualcosa di propositivo.

guccia ha detto...

Choppa io sono più incazzata con quelli che ho intorno che non con i politici in questo momento. Con quelli che "gli fanno fare dodici ore al giorno scrivendo sul libretto riposi fasulli", con quelli che "non protestano per la caldaia (illegale) ad olio combustibile che fa venire i tumori ai polmoni perché al padrone costa troppo comprarla nuova", con quelli che "si fanno investire dai carrelli e perdono le dita sui nastri", soprattutto con quelli che "ancora, nel 2007, muoiono di lavoro". Mi circonda la stupidità. Ormai la mentalità è quella del finché si campa si va avanti. E se la pensa così chi in mezzo allo schifo c'è per davvero, figurarsi chi lo schifo non l'ha mai visto neanche in cartolina. Il cambiamento parte sempre dalla base, mai avrei creduto di trovarmi di fronte a tanta ignoranza e stupidità, è la base che sta autorizzando certe decisioni inumane, perdendo diritti conquistati col sangue. E basta parlare di mercato che cambia, è il mercato che deve adeguarsi alle persone non il contrario.

Unknown ha detto...

Ero in piazza sabato, e non mi sento un terrorista, e non ho mai visto una piazza così piena di persone tranquille, serene ma decise a fare qualcosa per il loro futuro; non ho udito una parola contro la persona Biagi, ma solo dissenso (che condivido) nei confronti di una legge inapplicabile nella realtà italiana. Non sono d'accordo con la Legge Biagi, e soprattutto credo si debbano vergognare coloro che gli hanno affibbiato questo nome scaricando sul Professore le colpe della loro incapacità socio-politica. E poi, sarebbe necessario che chi di dovere vigilasse quantomeno sulla sua corretta applicazione, senza lasciare che imprenditori senza scrupoli spaccino il lavoro in un call-center come "lavoro a progetto"... ma che progetto sarebbe? E poi, a nessuno sorge il dubbio che chi ha ucciso Biagi non abbia avuto nemmeno un aiutino...???

Claire. ha detto...

Ci tengo a precisare che quando dico che il mercato cambia, non vuol dire che ne sono felice; ma che è non solo anacronistico pensare che non cambi (basta guardarsi indietro per rendersene conto), ma abbastanza irrealistico pensare che possa adattarsi alle persone, l'economia non può essere pianificata o controllata, nel sistema internazionale in cui viviamo.

Anonimo ha detto...

A mio parere, tutte le grandi economie di mercato dell'era della globalizzazione non sono per nulla efficienti in termini di sostenibilità ambientale e benessere sociale. Se questi sistemi, come sostiene Claire, non possono essere controllati, allora abbiamo davvero di che preoccuparci.

Choppa ha detto...

@claire: è sempre la stessa triste vecchia storia, nelle alte sfere tre o quattro persone dettano le condizioni di vita di tutte le altre. Per un giorno non è stato così, e se questo è servito a far mobilitare la gente per qualcosa in cui crede, e a far venire un po' di cagotto a chi ci governa, c'è da augurarsi che non si sia trattato di un episodio isolato.
Finora a parte le polemichine non mi sembra ci sia un gran seguito alla faccenda. Aspettiamo il referendum....

@guccia: ti toglierò da quella fabbrica a costo di usare le maniere forti, tipo un cavatappi.
Anch'io spesso mi guardo intorno e vorrei diventare un'eremita tipo Salinger, scrivendo i miei capolavori in una casina non vedendo mai nessuno e mandando una tata a far la spesa pur di non incontrare nemmeno le massaie. Soprattutto le massaie.
Il problema è che a questo punto della mia vita IO sono la tata che va a far la spesa per gli eremiti.
..Qualcosa ha preso una piega che non mi piace....