giovedì, agosto 30, 2007

Per Giorgia

Sul comodino di vimini c'è un bicchiere di plastica
che potrebbe descrivere
diversi sorsi.
Quello veloce da analgesico.
Quello allegro d'aranciata a mezzanotte.
Quello nauseante dell'acqua la mattina.
Ci sono tre libri:
quello che sto leggendo,
quello che ho letto fino a ieri,
quello che dev'esserci.
Due portapenne di legno
ospitano illusi tre olii da massaggio,
un paio di elastici per capelli,
dieci fialette di Fluimucil.
Un pugno di matite
funge da giustificazione.

Ci sono due fogli bianchi e un piccolo quaderno a righe.

Il regalo che mi hai lasciato prima di partire,
nella sua carta azzurra e gialla,
urla da tre giorni il suo diritto alla rivelazione.
Rimando,
come si rimanda la disposizione,
il momento di disvelarlo
perchè una volta fatto non ci sarai più,
e quelle righe che dedichi in prima pagina
mi parleranno solo
di una preparazione all'addio,
come se programmare l'assenza
ci fosse in qualche modo di conforto.

1 commento:

guccia ha detto...

Lei invece ha questa poesia in valigia e una commovente consapevolezza nel cuore.