mercoledì, luglio 11, 2007

Due eventi**

Lunedì 9 luglio ore 18,30
Salone Conferenze dell'Hotel Carlton

BIGNAMI
RAISI
FINI

Sputano sentenze sui VALORI della FAMIGLIA e della LIBERTA', tralasciando di ricordare la propria tendenza al divorzio e al sedare con la forza qualsiasi espressione di dissenso rivolta contro il loro VALOROSO OPERATO.
Durante lo sproloquio verranno distribuiti canapè di pollo fiammeggiato al vivo e flutes di sangue di no global d'annata (2002).
Per RIPRENDERCI LA CITTA', per un FUTURO POVERO DI PAURA E RICCO DI POLENTA TARAGNA, VI ASPETTIAMO.


Lunedì 9 luglio ore 21,15
Giardini Margherita

YOUSSUN' DOUR et les Etoiles de Dakar

Concerto GRATUITO per confutare tutto quanto affermato poco prima durante la conferenza al Carlton. Il CELEBRE CANTANTE SENEGALESE propone i successi della sua carriera in un CLIMA DI FESTA, invitando la numerosissima folla a BALLARE, CANTARE, SEGUIRE I RITMI della trascinante musica centroafricana.
Durante lo spettacolo verranno offerti amicizia, solidarietà, sorrisi e tutti quei VALORI che gente come Fini non solo non vedrà mai NEMMENO CON IL CANNOCCHIALE, ma dei quali non sospetta neppure l'esistenza.
Per SBATTERGLI IN FACCIA LA REALTA', per un FUTURO CHE NON CONTEMPLI IGNORANZA E PREGIUDIZI, VI ASPETTIAMO.



**un doveroso ringraziamento al paio di blister di Ketodol che mi hanno permesso di presenziare all'appuntamento che avreste scelto anche voi, e un grazie grande come il mondo ai tamburi di Youssoun' Dour per aver sciolto i dolori del corpo e dell'anima.

6 commenti:

Radiant ha detto...

Andiamo a entrambi gli eventi?


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(stavo scherzando...)

Anonimo ha detto...

bRAVA, VEDO CHE I PARAOCCHI NON SI USANO PIU' SOLO PER I CAVALLI!!!

PARLO DA A-POLITICA ( CON LA A MAIUSCOLA) MA QUANDO SENTO 'STE COSE COME SI FA A NON ESPRIMRE IL PROPRIO PENSIERO?


xCHE' CONFRONTI EVENTI CHE NON HANNO NIENTE A CHE FARE L'UNO CON L'ALTRO?

XCHE' CONFRONTI UN POLITICO AD UN CANTANTE?

xCHE' CONFRONTI DUE REALTA' TALI IN QUESTO MODO?

XCHE' FAI RIFERIMENTI AL "g8" PASSATO SPALLEGGIANDO PALESEMENTE NO GLOBAL CHE NON SI SAREBBERO MESSI TANTI GRILLI PER LA TESTA AD UCCIDERE UN POLIZIOTTO?

XCHE' CHI VIENE O VA IN AIUTO A/IN POSTI CRITICI DEVE SEMPRE ESSERE DETESTATO?

rIBADISCO CHE SONO A POLITICA (CON LA A MAIUSCOLA) MA NON MI DISPIACEREBBE SE UN POLITICO (DI QUALSIASI FAZIONE ESSO SIA) O CANTANTE( AMO MOLTO yOUSSUN'DOUR)VENISSE IN AIUTO DI QUESTA AMMINISTRAZIONE CHE OLTRE A DISTRUGGERE BOLOGNA( X PARLARE DELLE NOSTRE PARTI, MA IL DISCORSO NON CAMBIA A LIVELLO NAZIONALE), STA DISTRUGGENDO I SUOI CITTADINI, LE LORO BOTTEGHE, LE LORO FAMIGLIE, E CIO' CHE E' PIU' GRAVE, LE LORO SPERANZE.

SPERO TU POSSA CONSIDERARE IN FUTURO UN AVISIONE DEL MONDO UN PO' PIU' BILATERALE.

caterina

Anonimo ha detto...

dai, non gridare
ciao choppa

Choppa ha detto...

@caterina: ciao, intanto premetto che per me "a-politico" è sinonimo di "qualunquista", cosa che non mi sembra tu sia, visto che sei in grado di infervorarti su certi temi. Se desideravi dire che non ti senti vicina a nessun politico o partito, bè, allora sono d'accordo con te. Anch'io in questo senso sono a-politica.
Passo a chiarire i tuoi dubbi.
Il mio non era un desiderio di assimilare politici e cantanti in generale, ma i due eventi svoltisi a poche ore di distanza nella stessa città che, e qui devo contraddirti, hanno molto a che fare l'uno con l'altro.
Il primo ha visto la presenza di persone che non si sono mai tirate indietro, storicamente e attualmente, quando si è trattato di umiliare, denigrare, rendere la vita difficile a molte delle persone presenti al secondo evento.
Anch'io amo Youssoun' Dour, e ho la fortuna di avere diversi amici senegalesi che mi traducono le sue canzoni. Parlano di repressione, dolore, razzismo, ma anche di gioia, pace, fratellanza come armi per combatterlo.
Utopisticamente, avrei voluto nel mio post proporre una battaglia "Valori di Youssoun'Dour vs Valori di AN".
Per quanto riguarda il G8, vedo con immenso rammarico che la disinformazione in Italia miete vittime a tutto spiano.
Se non ti fidi delle mie parole, leggiti i minuscoli articoli che stano uscendo in questo periodo di processi: chi picchiava, laggiù, erano i poliziotti. So che starai sbuffando, perchè ti sembra impossibile. Anche a me sembra incredibile, cazzo! Proprio chi ci dovrebbe proteggere...e invece....tutte le squadre mandate a "sedare con la forza qualsiasi espressione di dissenso", rovinando di calci e lacrimogeni manifestanti pacifici,
erano state mandate dalla questura di Genova, a capo della quale c'era....ops! Fini.
Sarò felice di mandarti tutto il materiale che vuoi tramite email, se desideri anche tu fare luce sulla questione.
Il degrado di Bologna non è un argomento che ho trattato sul post...era più incentrato sul razzismo e l'intolleranza. Mi spiace se non si è capito.
Magari la prossima volta!
ciao

Franca ha detto...

Due parole a Caterina.
1) Ha perfettamente ragione Choppa: essere a-politici è sinonimo di qualunquisti, per cui poi si è molto poco credibili quando si esprimono giudizi (fondati su cosa?)
2) Per quanto riguarda Genova, lascia parlare chi c'era e chi le botte le ha prese. Chi era fuori non sa cosa è realmente successo (anche qui su cosa è fondato il giudizio?)

Anonimo ha detto...

@CATERINA

Finalmente dopo anni incominciano
ad affiorare le prime ammissioni
sui fatti di Genova da parte delle forze dell'ordine.
Questa è la dimostrazione che i media insabbiano e pilotano a loro piacimento le informazioni e che invece di fare giornalismo si limitano a fare gli opinionisti
pilotando le opinioni della gente.
Di seguito cito uno stralcio
di un articolo tratto da Repubblica.it

"
GENOVA - Massacrata a calci e manganellate nell'inferno della scuola Diaz. Arrestata illegalmente con prove false. Trascinata via per i capelli, il volto ridotto ad una maschera di sangue. Ma Anna Nicola Doherty, cittadina inglese di 27 anni, quella notte maledetta entrando nella caserma di Bolzaneto dichiarava di "non temere per la propria incolumità fisica". Di non voler parlare con i propri familiari, con un legale, tantomeno con l'ambasciata britannica. E come lei tutti gli altri no-global stranieri, 66 delle 93 vittime del blitz poliziesco durante il G8.

Secondo i verbali ufficiali del ministero della Giustizia - redatti nel centro di prima detenzione - i ragazzi non avevano paura e non volevano parlare con nessuno. Sei anni più tardi la Procura di Genova è riuscita a dimostrare la falsità di quei documenti, e stamani chiederà che venga ascoltato in aula il perito che ha smascherato la bugia delle forze dell'ordine. I rapporti erano stati compilati in anticipo.

Per evitare rogne e differire quanto più possibile i contatti tra le persone fermati nella scuola e l'esterno, circostanza che getta ombre ancora più cupe sulla sciagurata irruzione del 21 luglio 2001. Se oggi il presidente del tribunale non dovesse accettare l'inserimento della nuova indagine nel processo per i soprusi e le violenze di Bolzaneto - 47 imputati tra funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri e della polizia penitenziaria, guardie carcerarie e medici - , i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati apriranno l'ennesimo fascicolo per falso nei confronti delle persone allora responsabili della caserma.
Ancora un falso, ancora uno scandalo per coloro che durante il vertice internazionale dovevano garantire l'ordine pubblico. La perizia calligrafica dimostra che nel centro di prima detenzione furono preparati due modelli precompilati. In entrambi era scritto in anticipo che il detenuto sosteneva di "non" appartenere ad alcun clan criminale, ma soprattutto che "non" temeva per la propria incolumità personale o fisica e che "non" voleva che del proprio stato di detenzione venisse data comunicazione al consolato o all'ambasciata del suo paese.

La cosiddetta "dichiarazione di primo ingresso" recava l'intestazione Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, e in calce il timbro del magistrato Alfonso Sabella, allora capo del servizio ispettivo del Dap (la sua posizione è stata archiviata nel gennaio scorso). All'arrivo a Bolzaneto, ciascun detenuto si vedeva intestare il relativo verbale. E via, chiuso in cella, costretto a restare per ore con le mani alzate. Insultato, minacciato, ancora picchiato. Accecato con i gas lacrimogeni gettati tra le sbarre. Spogliato, deriso, con gli agenti che mimavano atti sessuali. Senza distinzione tra detenuti maschi o femmine.

Ad uno di loro, un poliziotto divaricò le dita di una mano fino a strappare letteralmente la pelle.
Ma ufficialmente, secondo i verbali, i fermati non avevano paura e preferivano non parlare con l'esterno. Il falso, certificato dal perito Laura Parodi, è oggettivamente distinguibile anche ad occhio nudo. In 49 casi è stato usato un modello pre-compilato, in 17 un altro. In questi che i pm ricordano essere atti redatti da pubblici ufficiali, ci sono poi alcuni strafalcioni grotteschi. In calce a quello di Anne Nicola Doherty c'è scritto che "il dichiarante si rifiuta di firmare".

La dichiarazione di Achim Nathrath, di Monaco di Baviera, non porta neppure la firma.
Quella di stamani è l'ultima udienza dei processi genovesi per i fatti del G8, prima della pausa estiva. Sabato è in programma l'interrogatorio dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, indagato recentemente per aver istigato il questore Francesco Colucci a testimoniare il falso.
"



per concludere ti cito un articolo tratto dall'ECO DI BERGAMO
tanto per dimostrarti come le forze dell'ordine siano avvezze alle violenze gratuite, agli abusi e al razzismo.

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Spedizioni punitive, un indagato ammette
Arrivano le prime ammissioni. Uno degli 11 indagati, tra carabinieri e vigili urbani, per una serie di aggressioni e pestaggi a extracomunitari ha infatti ammesso le proprie responsabilità davanti al gip Raffaella Mascarino. Si tratta di un vigile urbano di Cortenuova che, dopo due giorni in cella di isolamento ha raccontato di aver partecipato a quattro delle cinque spedizioni punitive che vengono contestate a lui e ai sette carabinieri della stazione di Calcio (Bergamo) e a un altro vigile di Cortenuova.
Secondo l'accusa, i protagonisti delle spedizioni punitive agivano di notte, quasi sempre di venerdì sera, organizzando posti di blocco e perquisizioni abusive. Spesso avvenivano anche pestaggi e rapine di soldi, droga e oggetti preziosi.
Il vigile urbano, che ha anche precisato di non aver mai picchiato le vittime delle spedizioni punitive, si è detto estraneo a un solo episodio, commesso nei primi giorni di marzo a Calcio, in cui rimase ferito un extracomunitario marocchino.
(eco di Bergamo)
"