mercoledì, febbraio 07, 2007

Critico a Chi?


L'ipotesi di presentarmi all'appello, conoscendo l'equivalente di un peto di batterio rispetto alla vastità della materia dell'esame, mi è apparsa remota e bizzarra. Irrealizzabile, come l'idea di trovare ogni mattina nel cassetto un paio di calzini uguali, puliti e senza buchi.
Così ho lanciato un languido sguardo ad Augusten, invitandolo a passare la mattina a letto con me. Lui ha accettato (non è che avesse alternative plausibili, a parte starsene rannicchiato nel primo scaffale della libreria Malm), e abbiamo trascorso tre ore di pura passione.
Lui è divertente, dissacrante, ironico, dolce e imprevedibile. Sarebbe l'uomo ideale, se non fosse per tre irrilevanti dettagli:
1- è gay
2- è già impegnato
3-è una fotografia sulla quarta di copertina del suo libro, il che lo rende alquanto rigido nei miei confronti.
Il libro è "Magical Thinking: True Stories", edito dalla Mondadori che probabilmente annovera tra i suoi punti di forza il cambiare i titoli dei libri senza una logica apprezzabile, se non quella legata al mero scopo di vendere più copie. Infatti da noi si chiama "Cunnilingusville", nome che dev'essere sembrato perfetto per attirare orde di consumatori di schede porno prepagate, ma che non c'entra niente con il contenuto del libro.
Comunque, è bello. Mi piace molto la nuova scrittura americana, tanto che vorrei scriverci sopra la tesi, accantonando il progetto di Anthony Bourdain (che potrebbe entrare nella categoria "nuovi scrittori yankee") a favore di un'esplicita critica entusiasta di gente come Dave Eggers e, appunto, Augusten Burroughs.
La cosa che mi attira davvero è la scrittura semplice, scevra da parole ridondanti e inutilmente auliche quali "scevra", "ridondanti" e "auliche".
La repulsione che provo verso i giri di parole, la lungaggine, i gratuiti sfoggi di cultura è pari a quella che nutro per il passato di carote; forse perchè negli ultimi anni ho letto troppa fuffa umanistica, scritta da recensionisti con gli occhiali che nemmeno aprono i libri che gli arrivano gratis. Che basano decine di testi critici su un concetto solo, ripetuto centinaia di volte in migliaia di modi diversi, frullato e dissezionato in ogni sua pulviscolare sfumatura e imperfezione, masticato, ingerito, digerito e ritirato su come il bolo di una mucca. E gli esami che mi mancano sono proprio su questo, sul poco gonfiato, su fiocchi di patate industriali che col latte tiepido si espandono fino a impegnare ottocento bocche avide d'insipido purè.
Io voglio letterature crude, ho bisogno di masticare qualcosa di consistente, aspro, pregno, di leggere di vagine ricostruite, di cacca nei sacchetti del freezer, di piercing riusciti male e di suburbia marcita nei suoi corti orizzonti, e non sto parlando dell'ultimo libro di Bruno Vespa.
Ho bisogno di una massiccia dose di realtà, possibilmente scritta bene, grazie. Non studio letterature straniere moderne? Appunto. E cosa mi tocca leggere per il prossimo esame? Le poesie venute male di un hombre mexicano nato nel 1776, ampiamente analizzate da un gruppo di ricercatori morti nel 1966. Appunto. Augusten, aspettami che torno.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

>La cosa che mi attira davvero è la scrittura semplice, scevra da parole ridondanti e inutilmente auliche quali "scevra", "ridondanti" e "auliche".

Anche solo per questo, sei da applausi, grazie.

Anonimo ha detto...

-modo agiografico off

-modo rompicoglioni on

E' un po' meno da applausi il modo in cui inserisci i link: quello di Dave Eggers ha un "http" di troppo.

Choppa ha detto...

Gnè gnè gnè, mister maestrino.
;)
grazie per la segnalazione, la correggo subito (se mi regge la connessione).

Anonimo ha detto...

ciao cara!!
sono la Giuggi...o Giulia (che mi sembra molto più carino, e meno scemo, come identificativo!).
nulla in particolare da comunicare (per stavolta), questa è più che altro una prova per capire se risesco a scrivere sul tuo blog (non so bene perchè, ma finora non ce l'ho fatta...ehm...ok, devo smetterla di provarci con la tecnologia e tornare alle care, vecchie lettere!!).
baci!!

Choppa ha detto...

Ciao!
..non preoccuparti, anch'io preferisco le tratto-pen e la carta riciclata..molto più romantico. Dobbiamo organizzare un'altra cena tra vecchie babbione, e non escludo che, una volta presa la patente, non possa organizzare un faraonico banchetto celebrativo...tu mi aiuterai ovviamente, con tutta la tua esperienza!
un bacione e ora che hai imparato..chi ti ferma più?

Anonimo ha detto...

Non vorrei dire... Ma lo scrittore è uguale a peppe!!!
Mari

Choppa ha detto...

non vorrei dire, cara...ma hai bisogno di nuovi occhiali.
;)
solo perchè è pelato e col pizzetto...

Anonimo ha detto...

Somiglia vagamente a un ex assistente di letteratura 1 ;)
Ciao, patentante! :*

Anonimo ha detto...

Grande Choppa sai che sono della stessa opinione?? Basta paroloni di 8 sillabe solo per dimostrare chissà quali conoscenze, basta concetti ripetuti girando attorno e attorno senza mai arrivare da nessuna parte! Sai chi adoro per la sua capacità di scrivere semplice? La Rowling. Cazzo quella sa coinvolgerti senza dire niente di che, i suoi libri sono tutta storia, le cose succedono, le persone parlano...si pensa poco...eppure non te ne staccheresti mai! A parte questo, tu hai dei numeri! Un bacio
Windam

Choppa ha detto...

@windam: ho letto solo adesso questo commento muy gradito.
Certo che ho i numeri: solo che non sono quelli giusti, cioè i vincenti dell'estrazione sulla ruota di Venezia!
baci