mercoledì, febbraio 14, 2007

Che post di merda!


Ho incastrato un foglietto sotto la mensola di vimini appesa al muro giallo di camera mia.
Tale foglietto, denominato "Progetti e Obiettivi" e piegato a metà per installarsi meglio tra vimine e parete, così recita:
"Patente
Concorso "Le 4 Porte"
Concorso Torino
Recensioni per il sito
Finire esami opzionali entro giugno".
La corsa al compimento di tali propositi ha subìto una botta d'arresto notevole a causa di un malefico virus intestinale (rega, da dicembre è il terzo. Se non dimagrisco a 'sto giro non ce la farò mai più), che mi ha piegata sul water per quattro giorni.
Oltre a produrmi in imbarazzanti polifonie cacofoniche e ingollare buste su buste di tè verde per reintegrare i sali minerali, il bisogno di denaro che sempre m'accompagna mi ha costretta a lasciare per un pomeriggio il porto sicuro del cesso per andare a insegnare inglese.
Mentre viaggio a chiappe strette sull'autobus, ho appena la lucidità di ricordare che sul libro "English is fun!" che avevo alle medie c'era un capitoletto intitolato "Diaorreah and Vomit", del quale rammento solo una foto a colori raffigurante un pugno di cozze andate a male. L'immagine mi perseguita fino all'arrivo.
Non me la sento di chiedere alla mia allieva il permesso di lordare l'immacolato bagno che si ritrova, così me la tengo e prego, tornando a casa, di scorgere nel bel mezzo di via Andrea Costa un sontuoso palazzo dorato composto solo di stanze da bagno, complete di lavandini in marmo di Carrara e distese di rotoloni Regina a sei strati. Gratis. Per me.
Inutile sperare, a Bologna non c'è uno schifoso bagno chimico a pagarlo miliardi.
L'unica soluzione sembra essere la pachidermica Casa della Conoscenza di Casalecchio, della quale all'istante decido di onorare mole e nome con una faraonica visita al gabinetto suo gratuito.
Già che ci sono prendo anche un libro in prestito: "Cavie", di Palahniuk.
Mano mia péntiti!
Una volta a casa, stomaco vuoto e piedi al caldo, leggo il primo racconto.
"Budella".
Ingenua e curiosa come sempre, nemmeno un titolo del genere mi convince a desistere.
Male.
Molto male.
Parla di uno che si strappa l'intestino crasso a morsi.
E vi ho risparmiato la parte peggiore.
Questo, più l'immagine delle cozze angolsassoni, sanciscono la ribalta del primo timido pranzo di convalescenza, facendomi regredire a status di malata.
Poteri della letteratura.
Perdonatemi se parlo un po' troppo spesso di cacca, ma credo che rappresenti, in fondo, quello che è nascosto dentro ognuno di noi.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

qui ci vuole la citazione aulica del belisari
"un dirigibile marrone, senza elica e timone dentro meeeeeeeeeeeeee!"

Anonimo ha detto...

Ehi!!! Mi spiace per i tuoi dolori!!!
Ma...cos'è la storia del concorso torinese!? Fammi capire per bene...e se hai bisogno di qualcuno che ti accompagni nella "capitale dei gianduiotti", sai a chi rivolgerti!! :)
Il mio soggiorno torinese è stato a dir poco fantastico! Lavorare a teatro mi è piaciuto come mai avrei pensato, infatti ora non escludo un possibile futuro impiego all'ombra della ribalta!!
A voce ti racconterò meglio i dettagli!!
Nel frattempo ti sbaciucchio e rimettiti in fretta!!
Giuggi

Choppa ha detto...

ecco c'hai preso: capitale dei gianduiotti...infatti al concorso partecipo con una ricetta a base di cioccolato...anch'io ti racconterò meglio a voce, cara!
perchè "all'ombra della ribalta"? Tu reciti benissimo, pianifica un ritorno sulle scene!
baci

Pep ha detto...

Sei una grande! Un post su questo argomento il giorno di S.Valentino..è geniale! :-)
Vaccate a parte..auguri di pronta guarigione, Choppa!
Pep

Choppa ha detto...

Grazie millerrime, tu tieniti pronto per il 23 febbraio che rischi lo stiro a Zòla. Porta gli speroni.
Ah, scuppone: sabato sera festa del passero?! ci si vede!

Pep ha detto...

Già il 23...una settimana all'alba, dunque! Te poi tieni pronta che dopo ti tocca "The Great Stargate Jump"
Direi proprio che ci si vede dal Passero sabato sera..!

Claire. ha detto...

che diamine di libro di inglese avevi, alle medie? :)

Choppa ha detto...

@ claire: molto, molto brutto. ma gli devo quasi tutto quello che so... ;) c'erano anche i testi di "Rock around the Clock" e "She's leaving home". Non ti dico che casino per dire a tempo "one, two, three o'clock four o'clock rock". :D

Claire. ha detto...

se ti consola, nel mio c'erano le avventure di una giovane coppia, mi ricordo il nome di lui, tale Rodney (porello), e questi due andavano a vedersi i concerti di una certa Ultra-Violet... era meglio il tuo, mi sa :D

Choppa ha detto...

Mi sa!
Comunque il primo libro d'inglese non si scorda mai...
sto prendendo in considerazione l'idea di diventarne autrice, per plagiare giovani menti indifese e assicurarmi un posto nell'olimpo degli immortali! Uahahahahah!