lunedì, gennaio 29, 2007

E' già Qualcosa


Prima che cominciasse la settimana di delirio organizzato avrei voluto rilassarmi e godere delle piccole e inestimabili gioie della vita, quali affondare le mani in un cesto di legumi, rompere la crosticina della créme brulée con il cucchiaino, lanciare sassi tondi nella Senna e preparare lo sformato di verza, però io, giovane Amelie Poulain della bassa padana, non ho creme bruciate nè Senne a disposizione e così ho riposto le mie speranze di svago spensierato in un pomeriggio di sprechi al Carrefour.
(Quanto di più francese ci sia nei dintorni, e questo vi basti per giudicare il posto in cui vivo.)
Il mio fidanzato nerd mi conduce con piedini scalpiccianti verso il suo personale equivalente di luna-park: MediaWorld.
Già il nome mi fa venire l'ansia.
Mentre il peppe corre verso le novità hardware mandando scintille dai talloni, io mi faccio un giretto per i 350 mq di negozio cercando di non pestare i piedi al numeroso prossimo, e di annuire con aria intelligente davanti ai diversi tipi di scheda audio. Dopo dieci minuti di conversazione con il commesso cromato mi sento stupida come un picchio e annoiata a morte, senza contare che la temperatura è davvero alta e l'idea d'indossare un maglione a collo alto non risulta essere stata la più brillante del mese.
Finisco per aprire e chiudere una seria infinita di frigoriferi d'ogni foggia e capacità, in cerca di quello perfetto e di un refolo di brezza artificiale. Alcuni fanno il ghiaccio, altri te lo versano fuori dalla porta in un bicchierino di cristallo Baccarat, altri ancora si spengono da soli quando vai in vacanza (e magari chiamano i ladri di fiducia per svaligiarti l'appartamento), poi c'è quello che si scongela, quello con super cassettone refrigerante per chi volesse conservare a dovere il muflone di Natale, c'è l'altissimo, il larghissimo, il doppie porte, quello giallo che chissà perchè è il sogno di tanti sublimatori di vite pulcine.
Dopo un'ora di vagabondaggi tra frighi e frullatori mi sento ancora più stupida (certo più del modello "Al fagh me", no frost e con dispositivo di allarme nel caso dovesse scadere la ricotta) e più insofferente che mai.
Invece il peppe sta corteggiando una memoria da incalcolabili giga, si diverte come un bimbo nel girello e di me-va detto- se ne frega.
Alla fine compro la scheda audio che costa meno, un nuovo tappetino per il mouse con su un criceto e Syberia 1 e 2, in attesa di avere tempo per giocarci.
Con le ascelle vendicative e i nervi che mi fanno snowboard sotto pelle mi infliggo il colpo finale raccimolando la spesa per la domenica, in un'atmosfera scritta da Dante dopo la dose giornaliera di LSD.
Più che il digiuno potè la fila alla cassa.
Litigo quattro volte col povero peppe e faccio pace quando mi propone di starcene tutta la sera a casa a mangiare pizza e giocare a Dungeon Keeper.
Adesso aspetto domani. Sapendo che per quanto la mia vita possa essere incasinata, non rasenterà mai il caos di un supermarket il sabato pomeriggio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

SuperChoppa, siete uno spasso tu e il Peppe. Ce ne vorrebbe uno al giorno di questi racconti di Choppa vita.
Buona settimana di fuoco, aggiornaci via via, sugli ostacoli che superi.
baci

Choppa ha detto...

Appena finisco 'sta settimana di passione aspettati una scorpacciata di quotidianità.
baci

Pep ha detto...

Voglio anche io il modello "Al fagh me"!
E cmq l'accoppiata è di quelle DOC: centro commerciale + sabato pomeriggio è da litigio di coppia assicurato al 95%..!

Pa ha detto...

Sabato pomeriggio, per me qualsivoglia centro commerciale chiude per turno.