giovedì, dicembre 21, 2006

Dieta Mediterranea

La fantasia culinaria della mutter è pari a quella compositiva di Paolo Meneguzzi.
Non ci si può sottrarre al granitico menù di Natale: tortellini in brodo, bollito con salsa verde e maionese, panettone, pandoro, torrone. Non necessariamente in quest'ordine.
Si assiste a scene di pura follia digestiva quando, dopo l'ultimo boccone di mandorlato Balocco, il babbo propone un giro finale di gallina lessa -"per finire il vassoio!"- ormai ridotta a un blocco di gelatina marmorea. "C'abbiamo il microonde, la si scalda!"
E' proprio questo che più amo nei pranzi di Natale: l'anarchia nutrizionale.
Bandita ogni legge dissociataria, bruciati i propositi di non ingerire carboidrati dopo le 18, mandate al macero le schede contacalorie, ci si ritrova il 24 sera dai nonnuzzi scevri di superflui pasti precedenti per rendere onore a quella che per la mia famiglia è la Vera Mangiatona Natalizia.
La regola è: trattandosi di buffet, ognuno porta qualcosa ma il 90% del lavoro va fatto fare alla nonna. Non si discute. ("Ci tiene, ha così poche occasioni di svago". Hai ragione, allora vieni nonna, ci son le teglie da scrostare, dai che ti diverti un po' anche tu!)
E la nonna non ci delude mai. Anche lei inammovibile nelle sue certezze gastronomiche, imbastisce un pasto composto da alimenti ad alto tasso d'intercambiabilità, proprio come piace a noi.
Vassoi di tartine con uovo sodo, acciughe e maionese che ben si sposano al panettone ripieno di gelato, sformatini ai carciofi seguiti a ruota da biscottone ai canditi e vol au vent al ragù.
E poi, il must della serata, il sine-qua-non della Vigilia, lo spartiacque del baccanale: LA BROCCA DI CIOCCOLATA CALDA.
Offerto assieme a pasticcini d'ogni foggia e ripieno, denso come pongo freddo, il nettare degli dei disseta le gole riarse di noi tutti, unendoci nella sacra ustione, favorendo la digestione degli "stuzzichini" e predisponendo l'ingestione del resto della cena: lasagne, zampone e cotechino con lenticchie e purè, polpettone di carne e di tonno, insalata belga al forno (colpa di quell'inguaribile salutista di mia zia Chiara), e panone napoletano: recente acquisizione dei nostri Natali, trattasi di bomba a mano da 15 chili ripiena di salame a dadoni, ciccioli e uovo sodo.
Insomma, da noi la cioccolata in tazza la fà da sorbetto.
Prima del trasferimento (con l'ausilio di argani a motore) dalla sala da pranzo al salotto per la distribuzione dei regali, alcuni segnali suggeriscono l'imminente cedimento. Un silenzio lievemente alcoolico cala sulla parentudo. Il cugino maggiore scarta pigramente un torroncino, i più portati formano origami con i tovaglioli unti (dopotutto, la mia è una famiglia di artisti), si raccolgono con le dita bocconi superstiti di zuppa inglese finchè una voce intoppata di pandoro non rantola "dai, alziamoci e scartiamo i regali".
Una volta raggiunto il luogo designato, si scoprirà che a proporre l'esodo fu proprio quello zio assente per tutta la cerimonia che, complice la solitudine, si ammazzerà con un'ultima porzione di gelide lasagne annaffiate di Chinotto. Con l'energia non sprigionata dai rutti repressi si sarebbe potuto illuminare a festa una cittadina di medie dimensioni.
Potrei proporre l'idea a Beppe Grillo. I pannelli ruttali.
E il giorno dopo, non paghi, ci attende minaccioso il pranzo del 25. Non vedo l'ora di partire per Innsbruck, il 2 gennaio, così potrò purificarmi con gulash e canederli allo strutto.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono in preda a perverse fantasie attorno alla tua brocca di cioccolata calda...CIOC-CO-LATA (Alla Homer Simpson, con bavetta all'angolo della bocca). Per il resto, ogni regola nutrizionale è stata accuratamente bandita da ogni mio pasto! :D
:*

F.

Anonimo ha detto...

Non ditelo ad una che a pranzo è quasi sempre fuori casa... ho mangiato cose che voi umani non potreste neanche immaginare...
E il mio pizzarolo facendogli pena (stavo contando un centisimo alla volta per prendere una banalissima margherita) mi ha persino regalato una lattina di Cocacola (potevo dirgli che in rivolta con la Cocacola consumo Pepsi?) e offerto un angolino riscaldato del suo esiguo locale... ehhhh Natale... A Natale si può fare di piùùùùù
Comunque fantastica questa descrizione di abitudine Natal culinaria :D

Anonimo ha detto...

EhehehEHEHEHehehe anche Passero gli faceva pena :°D

Choppa ha detto...

almeno vi ha dato i tovagliolini? Sai che da Altero non me li danno MAI, nemmeno se gli compro quattro quadrati di pizza farcita? TIRCHIO!

princeps sei invitato, almeno porterai una ventata di novità nel nostro buffet-harakiri!
:*

Anonimo ha detto...

da schiantarsi! comunque è verissimo, per cambiare il menu natalizio occorre minimo l'approvazione della Corte Costituzionale :-) tortellini/cappone/mostarda/panettone/mascarpone/ananas e punto.
Proporre modifiche fa scatenare nelle madri reazioni alla Patrick Bateman...
vabbè rassegnamoci, buon cenone e in culo all'Herbalife![(c)Bisio]

Choppa ha detto...

Anche tu ceni da Colo&Sterolo? E ti va fatta bene che da te c'è un primo, un secondo, un qualcosa in mezzo (mostarda?), dolce e addirittura frutta.
In questo periodo le uniche fibre che vedo sono quelle di lana, nei maglioni pesanti otto chili che mi metto addosso.
ps: mi piace moltissimo il tuo bloggone.

Anonimo ha detto...

Non so se farò in tempo a passare dopo, per cui chopparella ti auguro un buonissimo Natale (anche in senso culinario) e una felice digestione :D
Un abbraccio
:*

F.

Anonimo ha detto...

Ciao Choppa! Auguri anche da me.
Passa un ottimo natale mediterraneo.
Baci.