giovedì, aprile 06, 2006

Nata dalla Resistenza


Ho voglia di parlare, di sedermi a gambe incrociate in un giardino difronte ad una faccia amica e sciorinarle d'un fiato questi giorni e i precedenti e chissà, forse pure quelli che seguiranno.
Il limite del blog è proprio questo: per saziare la mia fame di monologhi devo rinunciare ai sorrisi, ai sospiri scocciati, alle espressioni di chi mi ascolta, spesso controvoglia.
Oggi ho parlato con mio nonno, gli ho detto che sono proccupata per l'esito delle elezioni, che se vince un'altra volta quello là emigro, che ho paura anche per l'altro esito, quello che deciderà del mio prossimo anno.
Gli ho detto che sono innamorata, che dentro provo tanto di quell'amore da non sapere dove metterlo, e che allora tendo a riversarlo su chiunque (occhi strabuzzati del nonno e mia rassicurazione "non in quel senso, è che vorrei parlare con tutti e abbracciare il mondo....sarà la primavera?" "sarà che hai un grande cuore", mi fa il saggio nonnino).
Poi gli ho detto che il peggio sarebbe non tanto se vincesse Berlusconi, quanto se vincessero personaggi come Fini o Casini. Fini è un fascista, un antisemita xenofobo da far rabbrividire le statue. Ed è pure un politico capace: se và su quello lì c'è il caso di preoccuparsi seriamente. Però vedi, nonno, lo stesso non riesco a capire chi pensa aprioristicamente. Nonostante l'odio che può celarsi nell'animo umano, nonostante le cazzate che possono uscire da una bocca e il male che si è fatto e si sta continuando a fare, io non credo che si debba giudicare le persone secondo il partito a cui appartengono.
Uno dei più cari ragazzi che io abbia mai conosciuto ha votato Forza Nuova.
C'è gente iscritta al PCI che non sopporterebbe di parlare con chi non lo è.
E allora perchè, nonno?
Perchè devo essere contro qualcuno, perchè devo immettermi in un sistema elitario come quello di sinistra, che si lamenta tanto dell'odio di classe per poi praticarlo?

"Vedi, io appartengo a un'altra generazione. Quella che ha combattuto ed è morta per la liberazione dell'Italia, quella che ha visto le leggi razziali, la dittatura, la fame, le bombe, i partigiani. Quella che se vede un fascista, prima tira fuori la rivoltella, e poi può pensare di parlargli. Tu fai bene a non pensare a priori, che è la cosa più sbagliata in assoluto, ma ricordati da dove vieni. Ricordati che l'odio che provo io verso i fascisti, di qualunque risma, non è ingiustificato."

Ci penso, nonno. Nella mia primavera post-adolescente ebbra di fiori e sole, penso all'odio, oltre che all'amore.
E penso che forse hai ragione tu, ma spero che le cose cambino, che le mie fantasie nate da Lennon si avverino.
Che non vincano nè Berlusconi, nè Casini nè Fini.
Che mio nonno abbia combattuto per qualcosa, anche se adesso non sembra sia così.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche io vorrei emigrare se nel peggiore dei casi rimanesse Berlusconi...o gli altri suoi amici arroganti...quei sorrisi di plastica fanno paura...ripenso all'unica cosa giusta uscita dalle labbra di Freddi filosof che diceva che votare era scegliere il male minore...è un concetto che mi fa paura perchè vorrei sostenere totalmente un politico o un partito ma non mi sento sicura di poterlo fare. quindi scelgo coloro che spero ci aiuteranno a immaginare il nostro futuro in modo migliore...ma è solo una speranza...

Choppa ha detto...

Già, anche se mi viene in mente la situazione degli altri Paesi, e come unica via d'uscita si profila la Spagna...forza che il futuro dipende in gran parte da chi ci governa, ma anche da noi!! E allora forza, continuons le combat!