lunedì, ottobre 10, 2005

Children of the Revolution


Resistendo alla tentazione di guardare la nuova puntata di The L-word, tutta tette e slinguazzate (un po' cliche' a dire il vero),ho appena visto il come sempre meraviglioso Guzzanti nelle lenti e nella erre moscia di Tvemonti seduto sul divano rosso della Dandini a "Parla con me".
Subito prima, sulla stessa rete (eddovesenno'?), Lucarelli analizzava i "crimini politici", la morte di Pasolini e la violenza subita da Franca Rame.
Scommetto che domani mattina, recandomi in facolta' per seguire una sovversiva lezione sulla letteratura postmoderna americana, leggero' sulla Repubblica fresca di stampa di una qualche indignazione e di certe minacce di licenziamento.
Sentiro' come una molla dentro, un pupazzetto coi ciuffi rossi e il sorriso alla Ronald McDonald scattare dall'esofago al cuore, e ridero' fragorosamente nel silenzio dall'alito pesante dell'autobus mattutino.
Perche' un qualche timido germe di moralita' c'e' ancora, e Zola potrebbe scriverci un altro romanzo, con i giornalisti e gli autori satirici al posto dei minatori, ma con lo stesso clima di allerta e di disperazione, di fuga difronte alla battaglia.
Pero' qualcuno combatte ancora, e ogni tanto si sente e si vede.
Un applauso al binomio, definibile di questi tempi davvero coraggioso.

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