venerdì, novembre 16, 2012

1, 2, 3,

Questo post è diviso in tre parti perché non mi riesce di scriverlo in modo diverso.

1. La scrittrice famosa

E' da quattordici anni che leggo tutti i suoi libri. Il mio fidanzato di allora me li comprava sempre, me li regalava appena uscivano, e io li aspettavo per un anno e poi me li finivo in un pomeriggio, a letto, mangiando e godendo di ogni personaggio e ogni pagina. Una volta abbiamo visto una sua foto su una rivista, a colori, con lei che si sporgeva dal finestrino di un treno con i capelli lunghi, una giacca di pelle e un sorrisone così che correva anche lui lungo i binari.
Non ho mai partecipato a uno dei suoi reading, o a quegli incontri pieni di gente che si fanno alla Feltrinelli, perché sulle quarte di copertina c'era scritto che viveva all'estero: non ho mai nemmeno sognato di incontrarla come avevo fatto con Benni, Roddy Doyle, Clara Sereni, i miei miti letterari.
Da lei ho imparato come si scrivono i dialoghi, e che una delle cose più importanti della scrittura e della vita è godere di ciò che si fa. 
Poi l'ho un po' persa, qualche suo librino non mi è piaciuto, c'ho anche avuto un periodo di merda nel quale non riuscivo a leggere niente senza farmi prendere da un'angoscia a tornado, pure le sue cose mi irritavano un po'. 
Poi sono un poco rinsavita, ho ricominciato a leggerla ma senza i fanatismi dei quindici anni, insomma. Con calma e maturità. E con maturità sono anche diventata sua fan su facebook.
E questa era la Rossana Campo, eh sì. 

2. La Pratica

Due anni fa ho cominciato a praticare il buddismo di Nichiren, sì, quello di Nam myoho renge kyo, che lo fanno anche Sabina Guzzanti, Roberto Baggio e Tina Turner, che c'ha i detrattori, gli scettici, gli estimatori. 
Io non sono a priori verso nessuna cosa né scettica né estimatrice, sono molto empirica, secondo me tutto va provato. Così, dopo tanto tempo che la mia amica Daniela mi tampinava con 'sta storia del provare a praticare il buddismo, beh io ho letto un libro, sono andata a una riunione e ho provato a praticare.
Quando si comincia ti dicono che devi farlo con un obiettivo. Tu ti metti lì, all'inizio ti senti un po' scema a ripetere questo mantra che fai fatica a dire, e in testa pensi quello che vorresti realizzare.
Io volevo stare bene. 
Non avevo un desiderio preciso, cioè sì come al solito la mia testa era uno tsunami di voglie, idee e impellenze inarrestabili, però in quel momento non riuscivo a focalizzarmi su qualcosa di cui avessi davvero bisogno. 
Tranne lo stare bene.
Vomitavo tutte le mattine. C'avevo la pancia enorme. Chi legge questo blog già sa come mai, gli altri no ma tra due righe lo scoprono.
Come comincio a recitare il mantra, mattina e sera, sto malissimo. Ma male, male, male. 
La nausea peggiora, la pancia pure, non riesco ad alzarmi dal letto, faccio una fatica enorme anche a stare in piedi, a lavare i piatti. 
Dal dottore non ci andavo, figuriamoci, con il mio terrore puro per esami e ospedali.
Non so nemmeno io quante volte l'ho raccontata a voce questa storia, al mio gruppo di amici buddisti, a mia madre, ai miei amici più cari. A me stessa quando vengo presa dallo sconforto. 
Comunque, dopo due mesi, non ce la faccio più, vengo portata di peso al pronto soccorso e si scopre che ho un tumore enorme a un'ovaia.

Beh, delle tre settimane che sono stata in ospedale, dei mesi dopo a guardarmi il taglio sulla pancia, del tempo passato a ricordarmi ogni singolo attimo del ricovero e della guarigione, mai una volta ho pensato "Ma come. 
Ma cazzo.
Io pratico per stare bene e mi succede una roba del genere. Bella roba il buddismo".
Sempre, sempre ho pensato invece che mi avesse portata esattamente dove dovevo andare. 
A farmi curare. A togliermi quello che per chissà quanto tempo era stato un peso che mi portavo dietro. 
Alla guarigione, allo...stare bene.
Non era proprio per questo che praticavo?
Ammazza però, magari la prossima volta facciamola più facile. Senza passare un mese nel posto che più mi faceva paura al mondo, no?
Eh no. 

3. La felicità

Dopo? 
Dopo sono stata me stessa al 100%. Un lavoro bellissimo, la bibliotecaria, per un anno intero: con i libri, i bambini, a imparare il mestiere che ho sempre desiderato fare nella vita, dopo la scrittrice. 
E poi, proprio quando il contratto stava per finire, persino la possibilità concreta di farla, la scrittrice. 
L'ho raccontato, sparsamente, in questo blog, com'è andata, ed è andata che dopo l'operazione ho vissuto un periodo denso e ricchissimo. Come quasi sempre succede, le avventure più forti della vita ti fanno anche capire chi sono i veri amici, e io ho avuto sorprese, delusioni e grandi conferme. Queste ultime soprattutto da me stessa.
Ho continuato a praticare, con un nuovo obiettivo.
Riuscire a scrivere in tempo un bel romanzo, così come mi aveva chiesto l'agenzia.
Dopo mille rinvii e procrastinazioni da parte mia, dicembre era l'ultimo limite di consegna, pena la mandata a quel paese e l'arrivederci e grazie che probabilmente mi sarei meritata. 
Dovevo...scrivere. Essere ancora me stessa, al 100%, e fare la cosa che mi piaceva più di tutte, al 100%.
Ma non ci riuscivo. 
Mancavano 2 settimane alla scadenza del termine.
Poi una. 
Mi misi a scrivere come una matta, praticando come una matta per trovare la forza, giorno e notte a buttare giù parole, per farcela, e poi a un certo punto,quando mancavano cinque giorni alla consegna, stavo seduta al tavolo della cucina con il computer davanti, gli occhi di carta vetrata, Marco seduto davanti a me con il suo pc a fare non so cosa. 
"Basta", ho detto
"Io non ce la faccio. Non posso farcela, non ce la farò mai. Sono lavativa, non credo in me stessa, non ne ho voglia, non mi interessa. Non ce la faccio a scrivere entro cinque giorni è inutile sono una scema, questo treno è perso, pazienza".
Prima di chiudere il computer, sono passata un attimo su facebook. 
Lo status di Rossana Campo diceva:
"Ma siamo veramente in grado di prendere in mano la nostra vita, di valorizzarci, di credere profondamente che ci meritiamo il meglio, e non le solite cazzate?"
al che ho commentato: "Ciao Rossana, ma sei buddista? Ieri al gruppo abbiamo parlato proprio di questo, di dare valore alla nostra vita."
Ho aspettato dieci minuti, e lei non ha risposto. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso, è famosa, ha tanti fan.
Ho chiuso il pc. 
Ho detto "Ci rinuncio".

Dopo mezz'ora, l'ho riaperto per sentire una canzone su Youtube. 
Nella mia casella di posta c'era un messaggio. 
Una lettera. 
Diceva 
"Ciao Marta sono la Rossana, la Ross, sì io sono buddista da sedici anni, ho letto il tuo blog, sei in gamba, non devi mollare."

Non devi mollare. Lei non sapeva niente del buco nero nel quale ero caduta.

Sono scoppiata a piangere, spaventando Marco,
"Oddio, non hai salvato?!"
"Sì sì, ho salvato, è che...che...non ci crederai mai!".

E poi lo sapete, ho ricominciato, ho consegnato, il mio manoscritto è stato comprato e a gennaio uscirà per RCS.


Dopo qualche giorno, un altro messaggio, da lei. 
"Sto scrivendo un libro sul buddismo, senti se ti mando le bozze le leggi? Mi dici cosa ne pensi?".

Da allora io mi dico sempre questo, mi dico: "certo che ce la faccio.E' quello che voglio. Le cose meravigliose, e che vogliamo veramente, e che ci stanno uncinate nel profondo, accadono sempre. 
E fanno stranissimi giri per accadere. Prendono delle strade strane, che uno non può immaginarsi nemmeno, e spesso passano attraverso il dolore, la sofferenza e le maledizioni che tiriamo al cielo, ma accadere, accadono. Solo, non da sole. Hanno bisogno di noi, per accadere".

Così, continuo a praticare. A scrivere. A leggere i libri di Rossana Campo, compreso l'ultimo, naturalmente, quello sul buddismo, che ho letto con il cuore in gola in anteprima su un file .doc, che si chiama "Felice per quello che sei", e che adesso bello cartaceo porta sulla prima pagina una dedica e un autografo, per me. 
Perché continui. 
Perché l'ho incontrata anche di persona, alla fine, alla Feltrinelli, lunedì scorso. 

Eh sì. 







13 commenti:

Anonimo ha detto...

what a wondereful woman! ti ho scoperta oggi tramite il facebook di Rossana e...che dire... non vedo l'ora di leggere il tuo libro.

Cuter

Marta ha detto...

grazie mille Cuter! Il mio primo libro, Nina Nihil, che vedi qui a fianco è simile a ciò che scrivo sul blog. Il nuovo no, è una storia più delicata...però a me piace e non vedo l'ora di fartelo leggere.
Baci

marta

Anonimo ha detto...

bello che l'hai incontrata allora... a presto marta buon fine settimana

Marta ha detto...

Sei la Nico vero? Sì l'ho incontrata, poi ti racconterò per bene di persona!
Bacioni, passo un fine settimana a infornare stinchi e grissini, e tu?

CM ha detto...

ciao Marta! Mi piace sempre tanto leggerti!!!
grazie tante!

Marta ha detto...

Grazie a te Cami, come va a Barcelò?

Bia ha detto...

Ciao,impasti con la pasta madre stinchi e grissini?
carinissimo il post, bella carica positiva, che fa bene al cuore, anche al mio.

Debora ha detto...

Sei grande Marta!! È un post bellissimo, sensibile e pieno di vita.. Un post che apre gli occhi, a me intendo, che li ho sempre tenuti chiusi davanti ad alcune cose, perché non volevo vedere, perché era comodo così... Mi son seduta e aspettavo la manna dal cielo, ed invece, siamo noi il cambiamento che vogliamo, e allora ora mi rimbocco le maniche, perché ho già perso abbastanza tempo...
Grazie bella donna, ti stimo moltissimo!!

Marta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Marta ha detto...

Grazie Bia :) I grissini sono di pasta sfoglia e pomodorini secchi

Debora, è proprio così: secondo il buddismo, dentro di noi c'è già tutto quello che ci occorre per essere perfettamente felici. Con felicità si intende non l'euforia di un successo, passeggera, ma la gioia più profonda dello stare bene sempre, della pace interna, quella che nulla può scalfire. Si tratta solo di risvegliarla. E' una filosofia e un percorso meraviglioso, non facile, ma davvero emozionante. Ti auguro il meglio!

Anonimo ha detto...

Mia sempre carissima marta, se e quando ti va, mi piacerebbe farmi una bella chiacchierata con te. abito ancora a Londra - e non ho nessuna intenzione di tornare in Italia - pratico il buddismo di Nichiren, faccio la bibliotecaria/catalogatrice, ho tradotto due libri e scrivo. ti ricorda qualcuno?
un abbraccio!
Giulia

Marta ha detto...

Bello sono contenta che vada tutto bene

Anonimo ha detto...

Grazie, likewise! il mio indirizzo email ce l'hai. spero che un giorno, quando ti pare, ti verrá voglia di scrivermi! un abbraccio! Giulia