E' dura non raccontarvi di quello che vorrei e che mi interessa realmente al momento, di quello che mi impasta il cuore e i polmoni in un'unica spugna esausta e blocca il respiro e mi grinza la pelle e mi fa intrecciare le dita e riempie di prospettive e felicità, è dura trattenersi, ma si deve,
così cerco di infarcirmi e raccontarvi d'altro, e per fortuna la mia vita tanto ricca e strana e irta di pieghe assurde non manca mai di donarmi spunti e avventure interessanti.
Sono in Calabria.
Stamattina sono andata al mercato e ho visto olive talmente grosse e gonfie di succo che veniva voglia di strizzarle e berle dal buchino, copertoni di formaggi impilati accanto a collane di salsiccia piccante salame dolce salsiccini all'anice al finocchio al pistacchio, vasi di miele millefiori liquido e di non so cosa cristallizzato, bidoni di alici sacchi di nocciole, pasta di mandorle e bottiglie su bottiglie di alcool puro "perché qui fanno tutti a casa il limoncello, non solo mio papà".
Poi ieri tornando dalla casa di Adriano che sta in un paesino di nome Pietrastorta c'era un camion davanti alla nostra macchina, e io ero al telefono a parlare della cosa di cui non posso parlare, e Marco mi ha dato una gomitata piccola e ha detto: "vedi? Vedi?" quel camion pieno di una roba grigia molliccia, e io ho fatto "sì sì" con la testa pensando fosse neve.
Ci sono 10 gradi qui, e io: sì sì è la neve.
Ho messo giù il telefono mi ha detto: "Hai visto cos'era?"
E io: "sì è neve!"
"Ma no ma che neve? Erano gli scarti della lavorazione delle arance".
Mi devo abituare ai colori di qui, agli specchi di luce sul mare e al mare che si apre tra le montagne come una vagina fertile, alle ficarazze viola al profumo di cozze pulite ed è dura, perché sono abituata ad affacciarmi e a sentire l'odore di castagne e di brace e di animali di corsa sui calanchi, al pesce che puzza.
La mamma di Marco mi dice come al solito che sono grassa.
E che sono sfigata, perché ancora non mi sono laureata.
E che non ho un posto fisso ed è per questo e solo per questo che loro ci pagano l'assicurazione.
E le cose al mercato.
E la parrucchiera, che a quei capelli devi pur farci qualcosa.
No non andarci tu, che vai tu che fa freddo, chiamo la mia a casa che in mezz'ora ti fa la piega e chiede solo sei euro.
Devo abituarmi a lasciarmi comandare e criticare almeno per tre giorni, senza fare storie mandando giù il senso d'inadeguatezza e l'ottima insalata di polpo.
La mamma di Marco mi vuole bene ed è per questo che mi dice che mi devo laureare e dimagrire.
Ma se mi volesse bene forse mi direbbe che nella vita devo fare quello che mi rende più felice e che sono bella anche con la mia ciccia e i capelli bianchi pettinati con le molotov, e poi insomma io una madre che mi vuole bene e di cui essere scontenta ce l'ho già, perché preoccuparmi pure di averne un'altra?
Infatti lavo i piatti.
"No che fai Marta ci penso io"
No no ci penso io così almeno occupo le mani in modi non punibili penalmente.
La sera abbiamo visto Fabio che è il cugino di Marco che ha una testa densa densa di capelli ricci e di cervello che si è fatto tre Negroni e poi mi ha abbracciata stretta e nel suo maglioncino pure lui stretto e la pancia tonda e nello spazio tra i baffi c'è scritto che ha sofferto e che ha capito, e io lo amo per questo.
Fabio mi piace perché avrebbe potuto insegnare filosofia in un liceo del nord ma ha preferito stare giù al sud e fotografare di mestiere gli zingari ed essere proprio com'è invece che diventare come avrebbe voluto sua zia, e poi perché la prima volta che ero qui mi ha seguita sul balcone e mi ha detto:
"non mi piace chi parla troppo"
e siamo stati zitti a guardare i tetti piatti dall'alto.
Stasera andiamo di nuovo a mangiare insieme nella casa del balcone in cima a Reggio e ci scialiamo, come dicono qui, che vuol dire ci divertiamo, che è un'espressione che mi fa sempre venire in mente la sciacquatura dei capperi sotto sale.
Marco viene qui per trovare i suoi anche se con i suoi non ci sta mai, perché nemmeno lui si è laureato non ha fatto non ha raggiunto, e passa tutto il tempo a girare per amici e liutai e studi di registrazione perché sta Per Uscire il Nuovo Disco.
Però quando suo papà mi racconta di quando era piccolo e lo portava in giro come un bambolotto, lo vedo che è contento.
Allora adesso io ho questa cosa che non posso dire che è come se mi riempisse dallo sterno in su, e tutto questo resto fatto di famiglie e cibo e strade e persone e chitarre e caciocavalli appesi, che mi riempie dallo sterno in giù tutta la pancia e le gambe, e così sono tutta bella piena e tonda e mi sa che non c'è dieta che tenga per smaltire tutto questo né altro da aggiungere o altrimenti scoppio.
E' dura ma so che non è che l'inizio, e adesso vado in cucina a rubare l'ultimo cucchiaio di polpo, prima di assopirmi sul letto e guardare dalla finestra i traghetti che fanno la spola coi pendolari e i turisti dalla Sicilia, anche se a febbraio non è che ce ne siano tanti, perché in questo mese non si può fare il bagno e anche se non sembra, il vento ti pela.
Se volete vedere le foto di Fabio, sono qui
Se volete sentire le canzoni di Adriano, sono qui
ps: ps di grande calo di tensione ma purtroppo necessario a chi ha difficoltà nello scindere un post dalla realtà e nell'analisi del testo in generale: voglio molto bene ai genitori di Marco, stop. Sono persone fantastiche, stop. Amo la Calabria, stop. Sto imparando a conoscerla e mi piace sempre di più, stop. Non sono razzista, stop. Non rompetemi i coglioni. Passo e chiudo.
7 commenti:
Beh, a questo punto credo che sia un marchio di fabbrica... Cioè le suocere che ci vogliono bene e che ci accolgono come figlie... che poi caspita poi diventano seconde madri, e come hai detto benissimo tu, già ne abbiamo una che amiamo alla follia ma che poi un po' ci fa incazzare, e non è che sentiamo proprio la necessità di averne una seconda..
Beh, non so se può rincuorarti, ma dopo 11 anni pure la mia (suocera) se n'è venuta fuori che devo dimagrire, che poi io sta cosa del dimagrire la so, solo che poi so anche che se mi prendi di petto io poi dopo le cose non le faccio..
P.S. Anche io voglio molto bene ai genitori di mio marito, anche loro sono persone fantastiche.. Io amo la sicilia, ma non ha nulla a che fare coi miei suoceri che sono monzesi, la Sicilia la amo perché è la terra del mio papà, quindi per il 50% pure la mia.. Io la amo ormai da quando sono nata, e sto imparando ad amarla sempre di più...
Un abbraccio!!
A presto!!
Un giro al mercato con tutto queste meraviglie me lo farei volentieri anch'io! Troppe tentazioni, a cui ovviamente cederei con piacere!
Non so, quest'ossessione della gente di fare domande scomode e retoriche, cos'è, un sadico divertimento? Vorrei poter rispondere con altre domande ciniche, quasi strafottenti, per metterli così facilmente in buca quasi da sentirmi in colpa. ..e poi perchè, sono loro che hanno inizato a rompere i coglioni! Se ci impegnassimo, li manderemo tutti col culo per terra, incapaci di chiedere anche di passare loro il sale. Perchè non lo facciamo?! Credo mi piacerebbe pure essere additata come stronza acida (per ora solo zitella acida), è un titolo che da rispetto, incute timore.
Quindi, basta con le solite domande sul futuro, è meglio lasciar perdere in partenza.
Le occhiate eloquenti che sottolineano i rotoloni, le sento ogni volta che vedo madre, zia, cugina e nonna di M. e per evidenziare la faccenda, se ne parla pure. Ma vaffanculo!
Il ps lo vedo moooooooolto, troppo superfluo, perchè? Non si può più scrivere quello che passa per la testa, cos'è censura?! Babba mia!
Le foto di Fabio sono bellissime, vado ad ascoltarmi le canzone di Marco.
Forza J.K. Rowling! ^__^ W i rotoloni consapevoli!
bellissimo pezzo, vivo e intenso. molto belle anche le foto di fabio, fagli i complimenti di nevabop. ora apro anche l'altro link e ascolto le canzoni di marco
grazie amici! Il ps è necessario (e superfluo) perché c'è un precedente fraintendimento relativo a un post di quest'estate...
mercoledì, non te la prendere e basta e sii felice. Se poi pensi che adesso non sei nemmeno più zitella, puoi gioire!
Se proprio devi rispondere, tu che vedi i parenti acquisiti molto più spesso, dì che sì, tu potresti sempre dimagrire se mai lo volessi, e il problema invece è cambiarsi il cervello e il gene del giudicare gli altri. Quello purtroppo non si toglie con nessuna dieta, ed è la cosa più antiestetica che esista.
Choppa sei bellissima, in tuti i sensi!
tuTTi ^^
accidenti se rendi l'idea del rapporto con la famiglia acquisita!!!! e la descrizione del mercato mi spezza il cuore davvero...
va beh, la mia famiglia acquisita era friulana, e anche con loro l'unico momento di quiete era mangiando, per il resto di me gli sono piaciuti nel tempo solo i "loro" nipoti....
mi mancano lo stesso con tutte le loro rigidità e provincialismi
ciao Marta...
Nicoletta
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