domenica, febbraio 06, 2011

Buona domenica


Accidenti, non riesco a godere di una cosa bella senza scriverne.
Prima stavo facendo la cacca, cosa che adesso non mi sogno più di dare per scontata, e non ho provato né dolore né voglia di morire inchiodata al cesso una volta per tutte, il che è già un evento abbastanza glorioso da meritare di essere scritto. E voi ne converrete, immagino.
Fuori dalla finestra smerigliata del bagno era evidente il sole, quindi figuriamoci da quella del salotto, che i vetri ce li ha lustri e trasparenti. Tenevo in mano il nuovo, stupido e frivolo libro della Kinsella scritto quando ancora non era famosa, "La compagna di scuola", che la mamma mi ha preso come regalo per festeggiare la dipartita dei punti di sutura.
La strada non si permetteva di far nessun rumore, perché tutti onoravano pranzo e partita, dimentichi per qualche oretta di cambi e servosterzi a favore di altri interessi quali intopparsi di arrosto e ragù e cancri all'arbitro.
In cucina c'erano, sul tavolo, una tovaglia piena di briciole degli avanzi di ieri sera, e in camera, sul letto, i piumini stropicciati con Marco dentro che cercava chitarre sul palmare. E la Prisci che dorme ai suoi piedi.
E allora io ho pensato: "dopo la colazione tardiva a base di torta di compleanno avanzata, dopo aver passato parte della notte a giocare con gli amici, io mi stenderò ancora sul letto a leggere questo libro stupido, a guardare fuori il sole e il silenzio, a soffiarmi il naso perché da quando ho smesso gli antibiotici gli Dei del Muco si sono scatenati sulle mie nari, e poi domani comincerò a lavorare in biblioteca ed ecco, allora posso proprio essere felice, che cosa bella questa casa questa me,"
mi sono alzata per sbaglio la maglia davanti allo specchio del bagno, dimenticandomi che avevo i pantaloni a vita bassa, ed eccola lì la cicatrice scura di crosticine, e allora mi è sembrata anche bella che non mi dava fastidio, e allora ecco che ho pensato fissando il bidet
"ma accidenti perché non riesco a godere di una cosa bella senza scriverne?"
Così ne ho scritto.



ps: evviva, domani comincio a lavorare davvero! Imparerò a fare la bibliotecaria precaria e voi ne verrete messi a parte. Vi do il permesso di gioirne