lunedì, febbraio 08, 2010

Tornando

No ma insomma ecco, oggi sullo stradone c'era il sole che tramontava dietro una collina, dietro la collina con davanti una caserma a forma di baita svizzera che si chiama Isokinetic. Davanti alla caserma c'era questo camion che stava per ripartire dopo aver fatto benzina, perché davanti alla collina c'era pure un benzinaio, stava per immettersi sullo stradone e tutte le altre macchine, tutti i fisioterapisti della Isokinetic, il benzinaio, la collina, gli animaletti che vivono sulla collina e anche il sole, hanno cominciato ad andare più lentamente.
Mi sono vista com'ero alla guida della Kalos nera, come andavo tranquilla quinta volta in un giorno che facevo la stessa strada, ho pensato chissà se in tutte queste cinque volte, e nelle cento e nelle migliaia che ho percorso la stessa strada, chissà se ho calpestato con le ruote gli stessi centimetri di suolo. Magari ce n'è uno che non ho calpestato mai e io non lo posso sapere, però non mi è venuta l'ansia questa volta, di solito realizzare che c'è qualcosa che non potrò mai sapere con certezza mi fa venire l'ansia, stavolta no.
Forse perché tutto andava più lento. O perché in macchina non ero da sola. O forse perché c'era il sole. Se fosse stato tardi, la sera, se fossi stata sola o non ci fosse stato nessun camion e quella fosse stata la sesta, di volta in un giorno, che percorrevo la stessa strada, allora mi sarei sentita in ansia al pensiero di non potere mai sapere se io li abbia mai calpestati tutti i centimetri dello stesso tragitto, ma oggi no.
L'ansia l'ho messa fuori a prendere l'umido dell'inverno, così di notte quando la riprendo dentro e me la metto addosso per dormire ha tirato su tutto l'odore che mi è sfuggito.

1 commento:

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