lunedì, febbraio 22, 2010

Torcicolloquio


In attesa che sia venduta la decimillesima copia del mio libro, che mi permetterà di campare di rendita per parecchi mesi senza dovermi preoccupare del salatissimo costo del Monge al manzo per la Prisci, cerco lavoro.
D'altra parte, è lunga far arrivare il 2040.
Da circa due mesi sto tenendo impegnata la mia casella email con allegati, curriculum, spettabile azienda e grazie in anticipo, senza che nessuno si degni di recapitarmi uno straccio di le faremo sapere, neanche fossi l'ultimo degli stronzi. O dei laureandi disoccupati, per dire.
Faccio tutto ciò che rientra nel necessario: guado i fondi paludosi dei siti di annunci sperando di trovare il corallo raro di un'offerta interessante che possibilmente non rasenti il demenziale (quelli che mi fanno più ridere, ahah, sono gli annunci di persone aliene alla vita che cercano giovani laureati, max 25 anni, con almeno due anni di esperienza maturata nel campo della vendita/marketing/segretariato/fresatura al tornio, ahah, che conoscano due lingue e l'uso di Linux e Ubuntu, automuniti e con spiccata predisposizione per i contatti interpersonali. L'utilizzo di un lessico forbito per mandare affanculo il capo reparto costituirà titolo preferenziale), aggiorno e modifico il mio curriculum in base alle richieste dell'azienda che m'interessa, redigo misurate lettere di accompagnamento, invio e aspetto.
E aspetto.
E aspetto.
E aspetto.
Finora, solo in tre si sono degnati di mandarmi una risposta. E mi considero fortunata.
La prima veniva dalla redazione di una testata giornalistica internazionale, in cerca di collaboratori free lance, siano essi interessati al giornalismo o alla traduzione non importa, li vogliamo lo stesso, ti contatteremo presto per un colloquio, tu aspetta solo due settimane massimo tre e vedrai che ti richiamiamo. Questo a dicembre. Vabé.
La seconda è stata una telefonata di un tizio che aveva trovato il mio numero su un vecchio annuncio messo su Kijiji da una me diciannovenne in cerca di lavoretti part time (come adesso, ma con meno disillusione). La telefonata è andata più o meno così:
"Pronto?"
"Pronto, ciao...senti, ho visto l'annuncio".
"Quale annuncio?"
"Quello che hai messo su chigigi, quello delle ripetizioni"
"Ah, ma l'ho messo anni fa...comunque ok, hai bisogno di lezioni?"
"Sì".
"...di cosa?"
"Ehh ergh ahm...d'inglese".
"Sì."
"..."
"Sei di Bologna?"
"Sì."
"Allora vuoi che ci vediamo?"
"Eh...eh ma sì ma dopo le lezioni...cioè dopo le lezioni facciamo sesso?"
Tu tu tu tu tu tu tu tu.

La terza è stata una telefonata ricevuta poche ore fa, inutile descrivervi il mio sollievo al sentire una voce femminile. Veniva dalla responsabile del personale di un'azienda che ho contattato venerdì scorso.
Cioè, non so se mi spiego: venerdì scorso. Solo un weekend di mezzo tra invio del curriculum e telefonata di risposta.
Io parlo bene due lingue, a parte quella madre, e discretamente una terza. So usare il computer, strumento per il quale posseggo pure una sostanzialmente vacua patente europea, ho esperienza di traduzione e interpretariato in vari campi. Ho 25 anni.
Ok, non sono laureata, non ancora almeno, ma quest'azienda mi ha fissato lo stesso un colloquio.
Per domani.
In centro.
Sembrano seri.
Io no, non molto.
Sarebbe per fare la guida in un "noto museo bolognese". Bene, ho sia competenze che passione per la storia dell'arte contemporanea, c'è anche un esame sul libretto che lo prova. Mi piacciono i musei. Sono sicura (e fiera) della mia dimestichezza con le lingue straniere. Ho la mente aperta, mi piace trattare con persone di altre culture. Posso farcela. Sono in gamba.
Me la faccio sotto.
E' il primo colloquio della mia vita. Il mio primo colloquio "serio", e per un lavoro che so che potrei svolgere bene. E allora, cos'è che mi blocca così, di cos'ho paura?

...non so voi, ma io una guida museale grassa non l'ho mai vista.


7 commenti:

DRESSEL ha detto...

emmecojoni!!!
(scusa, ma ci stava)
10000 copie???
sounds 'na cifra good!!!

Choppa ha detto...

...nel 2040! Forse.

.C annA ha detto...

[...]
...non so voi, ma io una guida museale grassa non l'ho mai vista.
[...]


Beh, allora questa è la volta buona che ne vedrai una!
Vai al colloquio, lo superi brillantemente, ti assumono, torni a casa felice come una Pasqua, ti guardi allo specchio e...
"Piacere di conoscerti, prima guida museale grassa!"

=)

Sally Cinnamon ha detto...

inboccallupo :)
Comunque manco a me hanno mai richiamata, per colloqui, a parte quelli del kirby, che non mi si smollano più nonostante i miei perentori NO, GRAZIE. Ah, adesso lavoro. Precaria. Per due lire. Ah, il lavoro che nobilita...

Choppa ha detto...

gosh. Farò la guida grassa di un museo motociclistico. Comincerò la formazione (non pagata) tra una settimana! Tra poco vi racconto...
ah, il lavoro che ispira!

Penny Lane ha detto...

Grande Choppaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! E in bocca al lupo per questo lavoro! Del resto, la tua preparazione in storia dell'arte contemporanea si rivelerà essenziale per chiarire i concetti di dinamicità e evoluzione delle forme delle moto! ;D

オテモヤン ha detto...
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