venerdì, novembre 07, 2008

Post sulla Relatività del motto "la Bellezza è nell'occhio di chi Guarda"

Allora, valigia.
Metto una gonna al polpaccio con una fantasia che ricorda le tappezzerie anni sessanta, due paia di fuseaux neri (il secondo paio l'ho comprato ieri, con la Giorgia che mi aspettava fuori dal camerino e commentava "Sai che c'hai proprio un bel culo?" e io rispondevo "quale dei due?"), due vestiti, tre maglie lunghe ma leggerine, due maglioncioni pesantissimi e pelosi, le mutande messe a stendere fino a cinque minuti fa sul termo che con massimo sgomento della mutter si accende e si spegne quando vuole lui "e ci toccherà spendere l'iradiddio per cambiare la caldaia", reggiseno, canottiere e pigiama azzurro, e mi stimo, mi stimo, mi stimo.
Ho sempre avuto un rapporto travagliato con l'abbigliamento, sempre scelto i vestiti in base all'adagio "corpo informe maglia enorme, ciccione vero veste nero", andando in giro con megapantaloni con cavallo al ginocchio e sentendomi a mio agio solo affogata in felpone dei NOFX.
Sdrucite, magari. E zozze.
Mi ricordo anche di un maglione blu con toppe imbottite applicate a gomiti e spalle, tanto per evidenziare - come fosse necessario - la leggiadra silhouette da rugbysta, che portavo indefessa sette giorni su sette e che a un certo punto si bucò in mezzo alla pancia. Invece di impugnare ago e filo, io, ignobile ribelluccia di periferia, lo rappezzai con una spilla da balia.
Così giravo con 'sto spillone sbilenco in mezzo al maglione. E ne andavo fiera.
Ero abituata a essere considerata strana, grossa, con un pessimo gusto per il vestire e con capelli da incubo postmoderno. Ho sempre detestato andare nei negozi di abbigliamento, specie con le amiche sedicenni in fiore che mi trascinavano da Benetton e si provavano decine di jeans striminziti e nuvole di eterei maglioncini, mentre io le aspettavo viola in volto per la vergogna, ben consapevole di poter entrare -e solo a stento- nella polo più grande del reparto uomo.
Adesso no.
Non so se sia dovuto alla fortuna di aver finalmente superato il guado di guano dell'adolescenza, o dell'aver trovato persone che mi hanno amata nonostante (o proprio per) le cicce e l'inadeguatezza generale, o dell'amarmi di più o aver acquisito fiducia in me stessa a colpi di "chissenefrega" e rivincite personali.
Fatto sta che adesso mi trovo, nonostante (o forse proprio per) tutto, un bel donnino, diobono.
Ho imparato a divertirmi a scegliere i vestiti, confrontare modelli e colori, e anche se in realtà di tutto ciò non me ne frega un cazzo e giudico l'apparenza la cosa più effimera dell'universo dopo la crema spalmabile Magnum, da quando ho imparato a vestirmi bene e a sentirmi a mio agio coi miei rotoloni, mi stimo, mi stimo, mi stimo.
Già solo il fatto di aver perso sette chili dall'inizio di settembre e poter infilare in valigia due paia di collant comprati in un negozio che non usi come slogan "anche taglie giganti!!!!!", mi rende piena di gioia. (Lo so, sono una stupida superficiale).
Così guardo i miei abitini a fiori, le gonnelline, stipo capetti carini per la mia settimana a Londra e gongolo come un cane davanti all'osso.
Poi la mutter mi chiama per un rapido check up:
"hai il cappotto?"
"sì"
"vedere".
Defilé con il cappotto.
"Hai un berretto?"
"sì"
"uuuuh ma ti sta benissimo!"
"l'ho comprato a Parigi"
"con quel musettino poi...ti sta proprio bene".
Mi stimo, mi sti....ok, basta.
"Mi vai a fare la spesa?"
vado, con berretto e cappotto.
Mi guardo nelle vetrine, sono proprio carina.
Al supermercato di quartiere incontro i genitori di TUTTI i miei ex compagni di scuola, i vicini di casa, quella signora che sull'autobus si siede sempre vicina a me e mi attacca una pezza infinita su suo figlio e sua nuora e financo la parrucchiera di paese, che un dì mi vide con le lendini in testa e mi cacciò dalla bottega.
In questo viale infernale delle rimembranze, vedo anche uno stangone piuttosto figo sorridermi (mi stimo mi...), per poi prodigarsi ad aiutare la splendida fidanzata a tirar giù dallo scaffale più alto gli All Bran Kellogg's.
Mh.
Non importa, sono carina lo stesso.
Riempio i sacchetti, mi reco alla macchina con passo felpato nei miei nuovi stivali, carico la spesa nel baule e, proprio mentre sto per richiuderlo facendo attenzione a non sbattermelo sul tunnel carpale, vedo con la coda dell'occhio una pandina rossa affiancarsi alla mia splendida persona.
Ne scende luminosa la ragazza del figone, che mi si avvicina e flauta, deliziosa:
"Ciao, senti ti lascio questo buono, non preoccuparti è gratuito"
e io, sfoggiando il mio miglior sorriso da donnetta gentile, rispondo
"oooh, grazie mille".
Per poi accorgermi, solo in un secondo momento, quando ormai il sorriso è elargito, che trattasi di buono sconto per un "consiglio nutrizionale! I nostri esperti ti aiuteranno a perdere peso, imparare ad alimentarti in modo sano ed equilibrato per raggiungere la forma che hai sempre desiderato!!".
Fanculo.
Fanculo tutti, il mio aspetto di merda, i miei vestitini assurdi che mi fan sembrare Kathy Bates dopo un bagno nelle tendine della nonna, fanculo il figone e la sua ragazza all'herbalife e fanculo soprattutto alla mia idea di sentirmi meglio, perchè tanto questo sono agli occhi degli altri: una balenottera bisognosa di consigli nutrizionali.
...ma con un meraviglioso cappellino.


...Ci sentiamo dopo Londra, ragazzuoli!

8 commenti:

.C annA ha detto...

Ma no... ma no... ma nooooo!!!
Non era così che doveva finire, uffa!!!
Vabbè comunque sappi che ti stimo, ti stimo, ti stimo!
E lo sai!
Buon viaggio!

Anonimo ha detto...

buon viaggio choppa!!! beata te!!

Penny Lane ha detto...

Sei indistruttibile...ma come fai?!?

Andrea Patassa ha detto...

Uè, mi sono trasferito, ecco il nuovo indirizzo http://patassa.wordpress.com/
passa a trovarmi!! :)
Un salut'.

R. ha detto...

Ciao. Ti seguo da un po' e così ho deciso di ringraziarti per come mi fai divertire e anche pensare, perchè no! E, per quanto poco possa valere il mio commento, fai bene a stimarti! Ti stimo già io che non ti conosco, figuriamoci gli altri e soprattutto te stessa! Ciao!

Choppa ha detto...

@scarabocchio: sì, lo so, e il sentimento è mutuo (ma senza interessi da strozzini)
@alfie: grazie! Anche se partire è un po' patire.
@penny: sono fatta dello stesso acciaio dei Miracle Blade. Lo chef Tony una volta ha provato a farmi tagliare una lastra di marmo e non ho dato giù neanche un po' di lama.
Fa te! =)
@andrea: sì che passo.Potevi avvertirmi prima, che ti davo una mano col trasloco.
@roberta: grazie a te per le visite, le risate e i pensieri.Benvenuta e bentornata.
...ma davvero ti chiami Alma Guerreira o è solo un soprannome? Perchè se è il tuo nome vero, cioè, cioè io...non ho parole. Sciapò!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!
Volevo salutarti Choppa, anche se non mi rispondi più e non so perchè (quando mi hai invitato fuori avevo un altro impegno-cui avrei fatto volentieri a meno- ma questo non vuol dire affatto che non volessi più vederti,anzi!) Mi dici perchè non mi rispondi più???
Comunque ti saluto e ti abbraccio e spero che ci sentiremo presto!
P.S: sono Samantha, ci siamo viste alla Meridiana un secolo fa e dovevamo andare a mangiare le crescentine e le tigelle con i boys, ma causa impegno non s'è fatto nulla..

P.P.S.: Segnalo a tutti i ChopBlogger che c'è un Motore di ricerca "in veste femminile" davvero carinissimo! Sono pronta a scommettere che piacerebbe da matti anche ai maschietti!!
Visitatelo!
www.geentle.it
Ciao a tutti
Sammy

Choppa ha detto...

ma...ma....samantha!! non ti rispondo alle e-mail, dici?
Eh, non riesco a farlo con le catene di sant'antonio, è più forte di me =(
Ma certo che ti voglio sentire e certo che ti ricordo!! Siamo andate da Rosso Pomodoro e c'erano i camerieri stronzi. Quando vuoi ti porto io in un bel posto (= trattoria/bettola).
A presto!!
:*