martedì, ottobre 28, 2008

Guarda guarda guarda il bel pinguino innamorato, col colletto duro e con il petto inamidato, và passeggiando sopra il pak, con un'aria molto chic, dondolando mollemente il frac.


Ti ho visto in quella foto scattata a Tolè: io sono un patatino piccolo con i capelli tagliati "alla maschietto", maglietta azzurra e pantaloncini giallo limone, abbracciata a un pallone più grande di me.
Tu sei sdraiato sul prato, in un completo marrone, la cravatta e le scarpe della festa. Siamo a casa di Giovannino. Io ti guardo e rido, chissà perchè.
Non mi ricordavo che mi avessi mai fatto ridere. Sorridere sì: ti trovavo bizzarro, con le tue fette di torta inzuppate nell'acqua, le esplosioni di canto e quelle d'ira, sempre improvvise e imprevedibili, le storie di guerra che omettevano i morti.
Invece era solo che non me lo ricordavo.
Nascondevi tesori per me.
Cioccolata, libri, una monetina.
Riproducevi la scena dei panini danzanti de "La febbre dell'oro" la cena di ogni veglione, quando io e Chiara arrivavamo eccitate a casa vostra, con già nelle narici l'odore grasso del brodo di cappone, quello dolce delle lenzuola pulite, del brindisi con la Coca cola, della sera alzate fino a tardi. Del giorno dopo tutti insieme, zie zii e ancora nessun cugino.
Zie e zii tutti per noi, nonni tutti per noi.


Ti ho visto di schiena milioni di volte: seduto al pianoforte a suonare "Il pinguino innamorato", o "A quindici anni dissi Ba", o quella canzone che a un certo punto diceva "dorme pure il pizzardon", il titolo cancellato da un verso indimenticabile perchè incomprensibile.
Suonavi con quelle dita dalle unghie gialle.
Seduto alla scrivania bruciata dalle sigarette.
Seguivi il ritmo di Boll, il secolo breve di Hobsbawm, Canetti e Perec;e ti ho visto di nuca, il filo di fumo sopra le spalle, la testa Topolina per le cuffie Aiwa, sentire Ravel.
Aspettarmi a letto facendo finta di dormire, salutarmi con quella voce di patate e catarro:
"Eeeeeeeh Marta!" sorridendo sdentato e ruvido, col pigiama azzurro aperto sulla maglietta bianca. Sulle ciabattine di cuoio strascicato.
Ti ho visto in tante case diverse e tu eri sempre uguale.
Avevi gli stessi racconti, le stesse pose, le abitudini "che nei vecchi sono normali", lo stesso
carattere insostenibile.
"Il nonno ha un carattere insostenibile".
Esattamente come me.
Bere casse intere di caffè in lattina, quello che scuotevi e facevi diventare caldo. Dopo un po' non l'hai voluto più e non so perchè.
Lamentarti del tempo, delle notizie alla tv, della cultura che in giro non c'era più "e Marta vattene da qui, subito, tu vai all'estero fuggi via", predirmi il futuro con precisione delirante.
Ti ho visto abbracciare la poltrona, dormire, gridare, sgridare tua moglie, festeggiare anniversari, compleanni, Natali, Capodanni, anche quando io e Chiara abbiamo smesso di venire a trovarti, risucchiate dall'adolescenza e da feste senza Charlot.
Guidare, stare male, aspettare, raccontare, ti ho visto passeggiare e leccare il gelato milioni di volte.
Ma una volta sola ti ho visto piangere: quando hai ascoltato una canzone di Max Gazzè insieme a me. Quella che dice "l'uomo più furbo del mondo, fuma tre pacchi di sigari al giorno, ha avuto donne di tutti i Paesi, donne che aspettano il ritorno. L'unica donna che ha tanto amato, gli ha voltato lo sguardo, un incontro all'ultimo bacio con lei non poteva rifarlo".
Non mi ricordavo che mi avessi mai fatto piangere. Dispiacere sì: con i tuoi malanni e affanni e depressioni e speranze azzerate, che cercavi di stemperare ogni volta che mi vedevi, aggrappandoti alle mie sciocchezze da ragazzina fino a sorridere di tutto.
Come se i miei problemi e le mie barzellette fossero l'unica cosa nella stanza.
Come ieri, che in quella stanza c'eri solo tu. Con un completo scuro e la cravatta e uno sguardo a occhi chiusi che non avevo visto mai, e il mio gelo e il tuo e la mano della nonna e "non è mai stato tanto bello, guarda com'è sereno".
Invece era solo che non me lo ricordavo.

7 commenti:

.C annA ha detto...

Un abbraccio forte, fortissimo!!!!

Baol ha detto...

Choppa! Perdonami, non riesco ancora a seguire tutto alla perfezione...

Spero di fare due chiacchiere con te quanto prima :*

Choppa ha detto...

grazie. :* a presto

Penny Lane ha detto...

Oh, non immaginavo... Ti abbraccio.

Anonimo ha detto...

Sai che mi piace come scrivi?
Complimenti.
Io sono più spartano.
Ciao.

Andrea Patassa ha detto...

Un abbraccio choppè.

Choppa ha detto...

grazie a tutti again.