venerdì, settembre 23, 2005

Sweet Home Alaba..aa...acciu'!


Appena tornata a casa dopo l'esame, testa tipo dirigibile dei Pink Floyd, alito gelido nelle ossa per il post-adrenalina e l'aria condizionata venefica del 93, mi rintano sotto le coperte per tentare di sfumare l'inedito colorito ceruleo nel solito roseo che m'imporpora il viso (tipo damina del settecento appena appena piu' pacioccona).
L'abbigliamento idoneo alla circostanza, secondo il "Galateo della Choppa" consta di:
-calzini del negozio cinese color viola con faccina di panda che mangia il bambu'
-fuseaux neri con elastico in vita e buco sull'interno coscia tipico dell'eccessivo uso e sfregamento di cicce ("struscio di coscia stoffa non lascia", come dice Camus)
-maglietta di cotone traspirante ornata da geroglifici di antiche colazioni sumere
-felpona con cappuccio comprata a Gardaland con scritto "Jungle Rapids", per esorcizzare ironicamente gli smottamenti esofagi tipici dell'influenza.

Lenzuolo pulito e ben tirato, coperta di lana belga, piumone dell'ikea e sono pronta per dormire e riprendermi dagli sbalzi di temperatura gentilmente offertimi dall'atc.
Mi risveglio con in grembo il libro che avevo iniziato prima che mi cogliesse il sonno, il naso tappato da una parte (ditemi voi: esiste qualcosa di piu' odioso?) gli occhi annegati negli umori del malessere, la testa pesante come una palla medica.
Ho preso un'aspirina (gesso flavoured), cinque caramelline al limone che si sono andate ad appiccicare al lavoro del mio dentista e per debellare il mal di gola la mano santa: il buon vecchio latte caldo con il miele. Funziona davvero, e' facile da fare e rincuora piu' di una vecchia canzone dei Lynyrd Skynyrd.
Speriamo che domani sia tutto passato......

1 commento:

Anonimo ha detto...
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